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L'installazione 'Revolving Realities' di Dornbracht
Quando la rubinetteria riflette l'idea dell'architettura
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23/02/10 - In occasione di Passagen 2010, nell’ambito del Salone Internazionale del Mobile di Colonia, Dornbracht ha presentato per la prima volta «Revolving realities», ultimo della serie di progetti  “Dornbracht Edges” che si interfacciano con temi di architettura, design e arte. L’installazione, curata da Mike Meiré, è stata realizzata dal collettivo di artisti mediali Interpalazzo. Per «Revolving Realities» il gruppo Interpalazzo (Martin Hesselmeier, Andreas Muxel, Carsten Goertz) ha collaborato con il sound performer Marcus Schmickler, il quale ha composto un tema sonoro appositamente per il progetto.

L’installazione reattiva, messa in dialogo con il sistema bagno Supernova Leadbad (concepito dallo stesso Meiré), ha proposto un gioco con la percezione della realtà, interpretando e sperimentando un luogo e un oggetto in modo sempre nuovo. Attraverso la proiezione sulle superfici di immagini e animazioni, l’oggetto è diventato lo specchio di realtà virtuali mutevoli. L’intuizione del progetto è che l’architettura rispecchiasse l’idea della rubinetteria, così come la rubinetteria Dornbracht riflette l’idea dell’architettura. La struttura è stata ampliata mediante una messa in scena modulare di sottili raggi di luce diramati nello spazio, a instaurare il collegamento tra l'installazione centrale e l'ambiente circostante, che è diventata cassa di risonanza e ha intrapreso un dialogo tra oggetto, spazio e osservatore, riuniti in un solo nucleo comunicativo. Iperbole di Supernova Leadbad, il progetto ne ha magnificato la geometria marcata e il carattere scultoreo, il dinamismo di sfaccettature e il gioco tra spigoli e superfici poligonali.

Gabriel Shalom, teorico dei media, autore di video musicali e artista, ha commentato così il progetto di Meiré: “Perché una rubinetteria per bagno si trova al centro di una scenografia multidimensionale così sfolgorante? La rubinetteria diventa punto di partenza e cassa di risonanza per l’evocazione di pensieri. Nell’installazione la rete di cavi luminosi descrive gli angoli di una serie di superfici invisibili che si intersecano tra di loro e lo spazio viene frammentato in forme geometriche spontanee. Non appena ci muoviamo, possiamo godere dell’interazione dinamica dei cavi, di come si spiegano e congiungono in funzione del punto di partenza nel cortile interno della Factory di Meiré und Meiré. Lo spazio vettoriale può essere inteso come campo di forze che interagisce con l’oggetto: viviamo così l’oggetto come un corpo tridimensionale che viene intersecato dalle superfici invisibili dello spazio, rafforzandone l’energia sino ad un’orbita di attività sensoriali e percettive. Questa di Meiré è una scultura ipercubistica dove i cavi e l’oggetto trascendono la loro natura terrena in una sublime metafora”.


Dornbracht Edges
«Revolving realities» è l’attuale progetto della serie espositiva Dornbracht Edges. Il progetto prende il via nel 2001 con i «Dornbracht Bathmodules», caratterizzati dalle architetture virtuali di David Adjaye, Edward Barber, Jay Osgerby, Torsten Neeland e Claudio Silvestrin e prosegue nel 2002 con «Update / 3 Spaces in one», una reintepretazione del bagno in chiave poetico-futuristica di Matali Crasset. Nel 2003 Mike Meiré con «E-R-S», Energetic Recovery System, ha ricreato un luogo immaginario sotto forma di pipeline per la rigenerazione del corpo e della mente. Nel 2004 ha continuato a confrontarsi con il tema dell’architettura rituale attraverso la Dornbracht ETH Research Unit, una collaborazione scientifica con la cattedra di Marc Angélil alla ETH di Zurigo. Nel 2006 Mike Meiré ha sviluppato «The Farm Project», una rappresentazione della cucina come palcoscenico della vita contrapponendola alla cucina di design esposta negli showroom. Con «Noises for Ritual Architecture» Mike Meiré presenta nel 2008 la prima raccolta sonora ispirata all’architettura rituale del bagno: la presentazione avviene in una SoundSpa, un’unità espositiva mobile.  Nel 2009 Mike Meiré ha curato «Global Street Food», un’esposizione che si concentra sul fascino di cucine improvvisate nello spazio pubblico: stazioni fast food urbane in bilico fra dilettantismo pragmatico e complessità in uno spazio ristretto.


Dornbracht Italia
Via Morimondo, 2/5
20143 -  MILANO (MI)
T +39 02 8183431
F +39 02 818343215
www.dornbracht.com
[email protected]

 






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