13/07/2009 – La storia del design d’artista italiano tra il 1968 e il 2000 è protagonista della mostra “Arte del quotidiano - Un percorso tra arte e design”, visitabile fino al prossimo 20 settembre presso la Fondazione Ragghianti di Lucca.
La rassegna raccoglie più di 120 opere firmate da circa 60 artisti e architetti nel corso di un trentennio che è stato essenziale per la formazione di quella cultura del made in Italy dove arte e industrial design traggono vicendevole ispirazione.
Prodotti industriali (fuori catalogo o in produzione), prototipi e creazioni artigianali sono esposti secondo criteri cronologici, formali o per autore e, in alcuni casi, sono affiancati ad opere d’arte del medesimo progettista. Ci si ritrova,così, davanti a una successione avvincente di opere che partono dall’Antidesign, passano per le suggestioni pop agli inizi degli anni Settanta di Gino Marotta, Gianni Ruffi, Superstudio, Archizoom, Ceretti, Derossi, Rosso, Enrico Job, per finire con l’esperienza di Memphis, Metamemphis e Memphis extra con artisti d’avanguardia come Mimmo Paladino, Chia, Michelangelo Pistoletto, Bagnoli, Boetti, Luigi Serafini e la collezione dei 12 piatti in porcellana della “The white snow moi” di Giandomenico Sozzi per Driade.
Tra le collezioni presentate in questa coloratissima mostra - solo per fare qualche esempio - appaiono la serie Quaderna di Superstudio, Enzo Mari, Nanda Vigo, Angelo Mangiarotti e Leo Linoni; il “Progetto della Bellezza” con Alchymia e Memphis (Sottsass, Mendini, De Lucchi, Zanini); i “Mobili d’Artista” dell’azienda Zanotta firmati da Munari, Dalisi, Cavaliere, Mendini; la collezione "Presenza del Passato" per cui lavorarono anche Aldo Rossi ed Umberto Riva.
Suggestiva l’area dedicata alla collezione “Megalopoli” di Agneta Holst, gallerista che nel corso degli anni Ottanta affidò ad artisti del calibro di Carla Accardi, Mimmo Paladino, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Giò Pomodoro, Shama, Ettore Sottsass e Tarshito la progettazione di pezzi d’arredamento poi realizzati, in numero limitatissimo, da botteghe italiane d’artigianato, tra cui quelle di Lucca (per i pezzi in legno) e Pietrasanta (per le collezioni in marmo).
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