14/01/2009 – Ai 20+ 10+X World Architecture Community Awards 2008 ha riscosso l’approvazione della giuria presieduta da Suha Özkan, ottenendo una menzione d’onore, il progetto della Sun House firmato dagli italiani Donner&Sorcinelli Architetti.
La proposta, ideata per la città sud coreana di Daejeon, immagina un edificio residenziale a torre strutturato in dieci moduli abitativi sovrapposti, ampi 90 metri quadri l’uno, in grado di mutare configurazione muovendosi attorno a un asse centrale comune, elemento portante del fabbricato. Al fine di ridurre la cantierizzazione, il team suggerisce di assemblare le “cellule” tramite gru o elicottero.
“Il sole regola la nostra vita, in tutto ciò che facciamo, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, è in definitiva l’essenza stessa della vita e della nostra esistenza come individui. Ma allora, perché non pensare ad una casa che si basi sulla variazione di irraggiamento nei vari locali dell’alloggio?”, commentano i progettisti. Con questo proposito, il lavoro colloca l’arredamento usualmente presente all’interno delle abitazioni in volumi aggettanti in vetro collocati sulla facciata esterna dell’edificio.
In sostanza i mobili “scompaiono” dall’alloggio, massimizzando l’area vivibile dell’abitazione “neutra e simmetrica nello sviluppo interno, caratterizzato da un vano circolare centrale nel quale si trovano le scale di risalita tra piano e piano e l’ascensore”. Quattro pareti con doppie ante scorrevoli in grado di ruotare attorno a due pilastri centrali, assecondano il moto terrestre attorno al sole ed i mutamenti della luce naturale. Cucina e bagno sono collocati simmetricamente su lati opposti della residenza, in zone di comunicazione tra ambienti diversi, fungendo da anticamera alla terrazza esterna in doghe di legno.
Sui fronti esterni di ciascuna cellula abitativa sono ospitati pannelli fotovoltaici integrati capaci di produrre una quantità energia elettrica tale soddisfare il fabbisogno energetico dell’appartamento. Un collettore d’acqua piovana (accumulata in una vasca ed in un serbatoio alla base della torre) consente all’edificio totale autonomia nell’approvvigionamento delle risorse idriche.
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