18/03/2008 - È stata inaugurata ad Hong Kong mercoledì 12 marzo “Mobile Art”, la mostra itinerante promossa da Chanel ed ospitata nello “Chanel Contemporary Art Container”, un futuristico padiglione espositivo firmato dalla celebre progettista anglo-irachena Zaha Hadid. Il container artistico Chanel resterà ad Hong Kong sino al prossimo 5 aprile, per poi riprendere il viaggio che lo porterà nell’arco dei prossimi due anni a Tokyo, New York, Londra, Mosca e Parigi.
La struttura ospiterà installazioni temporanee ad opera di 18 artisti internazionali. Ma il primo oggetto d’arte ad essere esposto è il padiglione stesso: un enorme anello bianco rivestito in fibra di vetro che traduce la fisicità in sensualità creando una situazione di immersione assoluta.
Il padiglione segue la distorsione parametrica di un toro* la cui forma geometrica pura rappresenta il diagramma di base dello spazio espositivo. La distorsione crea una varietà costante di spazi espositivi interni, mentre al centro una corte illuminata naturalmente ed ampia 65 metri quadrati offre un’area per i visitatori.
A dare forma all’involucro organico che avvolge il Mobile Art Pavilion di Chanel è una successione di segmenti che si incurvano ad arco. Dal momento che si tratta di un padiglione “nomade”, tale segmentazione renderà più semplice l’operazione di smontaggio, trasporto e riassemblaggio dei vari elementi.
“Credo che la nostra architettura – spiega Zaha Hadid – sia in grado di offrire un rapido sguardo su un mondo alternativo, dal quale lasciarsi entusiasmare. È intuitiva, radicale, internazionale e dinamica. Il nostro impegno consiste nel realizzate edifici in grado di evocare esperienze originali, una sorta di stranezza ed originalità paragonabili alla sensazione che si prova nel conoscere un nuovo paese. Sono questi i principi che hanno ispirato il Mobile Art Pavilion progettato per Chanel”.
L’utilizzo di strumenti all’avanguardia di progettazione digitale ha consentito la realizzazione di forme fluide e sensuali, facilmente riconoscibili nei lavori firmati da Zaha Hadid.
“Si tratta di un linguaggio architettonico fatto di fluidità e natura – spiega l’autrice del progetto – ottenuto grazie a strumenti di progettazione digitale che ci hanno consentito di realizzare un padiglione dalle forme organiche, in luogo del mero ordine ripetitivo che contraddistingue l’architettura industriale del XX secolo”.
* Toro: nell’architettura classica, modanatura a sezione semicircolare, convessa, collocata in prevalenza nel basamento della colonna, detta anche astragalo o cordone.
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