23/10/2007 - Il gruppo composto dal valenciano Josè Llavador, dallo studio Schiattarella e da Aldo Mazzanobile è il vincitore del concorso internazionale di idee per la progettazione del nuovo Waterfront di La Spezia.
Indetto dall’autorità portuale, in comunità d’intenti con Comune, Provincia e Regione, il concorso nasce dall’esigenza di valorizzare e recuperare ad una dimensione urbana le aree portuali di Calata Paita che verranno dismesse prossimamente, offrendo l’occasione unica di conquistare una nuova compatibilità tra lo sviluppo industriale e quello turistico, e soprattutto, di recuperare il rapporto della città col mare. Da molti decenni ormai, la relazione dei cittadini di La Spezia con il mare era negata o almeno fortemente condizionata dalle strutture industriali e commerciali del porto: lo sviluppo dell’attività portuale aveva finito per sovrastare la dimensione urbana e la vera identità del luogo.
Il progetto redatto dallo studio spagnolo Areas di Josè Maria Tomàs Llavador, dallo Studio Schiattarella di Roma e dall’architetto Aldo Mazzanobile, è quello che meglio ha risposto ai principi di Sostenibilità , Qualità Urbana, Sviluppo turistico e Mobilità , posti come linee guida dal bando. È un progetto molto raffinato sia nel disegno della linea di costa che nelle connessioni con la città . Di grande interesse la soluzione di parziale interramento di viale Italia all’altezza di piazza Europa e del Centro Allende. Il waterfront spezzino, con i suoi 15 ettari, è un intervento di dimensioni rilevanti destinato a cambiare il volto della città .
Il progetto prevede la realizzazione di un terminal crocieristico, che permetterà lo sbarco di 4.000 passeggeri al giorno diretti oltre che in città , verso le Cinque Terre, Pisa e Parma; la realizzazione di un nuovo bacino per la nautica da diporto (300 posti barca), il recupero e riqualificazione degli spazi urbani e verdi di tutto il lungomare cittadino (circa 2 Km). Saranno inoltre realizzati un auditorium, attrezzature ricettive e congressuali, commerciali e residenziali per circa 45.000 mq.
Nel progetto è stata data molta importanza alla sostenibilità ambientale e grande attenzione agli aspetti bioclimatici: l’orientamento e la forma degli edifici sono stati progettati in funzione dell’andamento solare e dei venti prevalenti, della vegetazione e della presenza dell’acqua, in modo da ridurre al minimo le dispersioni termiche ed il consumo energetico.
L’intervento è stato studiato secondo i metodi della finanza di progetto, in modo che possa essere completamente realizzato con risorse private.
Tra le 64 domande di partecipazione sono passati alla 2° fase in 16 tra i quali sono stati selezionati i cinque finalisti: Obermeyer, Studio Valle, Guillermo Vazquez Consuegra, Ove Arup e Josè Lavador.
José MarÃa Tomás Llavador è un architetto urbanista di fama internazionale. Nato a Valencia nel 1954, è stato protagonista della trasformazione urbanistica della città spagnola. A lui si devono il nuovo fronte, la fiera e la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia. Membro del Royal Insitute British Architects dal 2000, ha partecipato a molti concorsi a livello internazionale dove si è qualificato tra vincitori: l’intervento Puerto Ciudad de Las Palmas de Gran Canaria (in collaborazione con Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa); il porto turistico e terminal crocieristico di Golfo Aranci; il programma di riqualificazione del waterfront di Olbia; il progetto Campidoglio due – la casa dei cittadini a Roma; il recupero dell’area urbana ex depositi tranviari con l’insediamento di strutture sportive, museali, culturali, commerciali e residenziali di Modena; concorso per il Museo della Scienza di Daejion in Corea del Sud.
A marzo scorso è stato vincitore, con l’architetto Jean Nouvel, del concorso Valencia del Mar.
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