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24/08/2007 - Il concorso di progettazione della Lycée Hôtelier (Scuola Alberghiera) Marianne a Montpellier è stato vinto dall’architetto italiano Massimiliano Fuksas.
L'obiettivo del progetto è creare un luogo nuovo e unico per l'insegnamento delle «arti alberghiere». I vincoli principali all'inserimento architettonico nell'area chiamata ‘ZAC Porto Marianne’, luogo chiave di questo nuovo quartiere, è la densità del progetto, dettata dalle piccole dimensioni dell’area.
Il progetto si traduce nella creazione di un luogo che possa “offrire rifugio†ai giovani talenti, sviluppare un senso di appartenenza e far sì che la loro immaginazione possa fiorire. La struttura è molto ospitale e pone in evidenza ciò che la Francia meglio conosce: l'innovazione con eleganza e gusto. Fuksas ha concepito questa scuola come la vetrina di negozio, non solo per il suo tradizionale ruolo, ma anche per la sua ambizione a creare elevate competenze.
Il luogo fa pensare ad un progetto solido, senza ostacoli. I volumi di cui è composto devono trovare un’organizzazione corretta, sintesi del programma, dei collegamenti funzionali e degli intenti architettonici. L’intero progetto è percepito come una scultura, il complesso scolastico e i suoi edifici satellite (palestra e zone residenziali).
L'edificio scolastico mostra volumi che giocano e cambiano a seconda della luce del sole e delle ombre. Spazi incavati come un monolite permettono percorsi e relazioni visive che creano un ambiente ideale per la socializzazione. La visibilità diviene qui sinonimo di sicurezza poiché l’esser visti senza sentirsi osservati, pur sapendo di essere comunque “espostiâ€, conferisce una sensazione di serenità ; il requisito di sicurezza è, dunque, ugualmente ottenuto pur senza alcuna evidente misura di controllo.
Il college è concepito come una scultura. Ogni passo al suo interno rivela un’architettura sempre differente. A questo dinamico evolversi di curve, si contrappone la forza di una forma poderosa che segna il luogo, trasforma l'ambiente ed è parte dell'identità urbana.
I volumi di progetto si affacciano su ‘Le Titien street’, allontanandosi da ‘Avenue Du Mondial’. Questa distanza è enfatizzata dall'inserimento di un campo sportivo tra il viale e il college.
È verso l’incrocio di ‘Odysséum square’ che l'edificio risulta ben visibile nello spazio urbano.
L’involucro della scuola è fatto di una pelle metallica a geometria continua. Dove vi sono aperture il rivestimento non c’è ed è ben visibile la struttura della facciata.
Le finestre sono “bloccate†sulla struttura interna e quella esterna si comporta come uno schermo solare leggermente aerato per creare un effetto doppia-pelle.
Per quanto riguarda l'organizzazione spaziale, il fulcro del progetto è costituito dalla reception, lo spazio polifunzionale, gli uffici di amministrativi e gli spazi didattici. La posizione centrale di questi ambienti non è solo funzionale, ma anche riassicurante.
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