13/07/2007 – Si chiama “Campus Point” ed è il progetto per il nuovo “contenitore” strutturale per la ricerca del Politecnico di Milano a Lecco: una dinamica architettura prende forma dalla combinazione di una serie di cubi rossi dotati di ampie vetrate. Il progetto porta la firma dell’ing. Arturo Montanelli dello studio Ar.De.A. di Lecco.
In attesa che venga completata la ristrutturazione della nuova cittadella universitaria, attesa entro il 2010, diventa già operativo il centro destinato ad anticipare i contenuti scientifici e tecnologici delle attività del futuro Campus.
La nuova struttura – ubicata nella parte antistante l’edificio dell’ex ospedale, lungo via Ghislanzoni - si configura come una aggregazione ordinata di containers prefabbricati che conferiscono al progetto architettonico un carattere fortemente innovativo.
I containers, dalle dimensioni standardizzate di 3,00 m x 8,11 m x 2,70 m di altezza, si sviluppano sino a tre piani fuori terra, con collegamenti verticali posti ai lati estremi e distributivi interni, localizzati verso l’edificio esistente. I prefabbricati ospitano cinque laboratori per l’attività sperimentale e tre centri di competenza che, una volta ultimata la nuova cittadella universitaria, saranno smontati e portati all’interno della sede definitiva.
“Nonostante il carattere provvisionale – spiegano dallo studio Ar.De.A. – il progetto richiama in essere aspetti capaci di incrementare le performances e le qualità dell’opera, come la flessibilità degli spazi (adattabili allo sviluppo della ricerca), la modularità e le soluzioni tecnologiche-costruttive, che permettono una miglior gestione del processo costruttivo, con una razionalizzazione dei tempi e dei costi di esecuzione”.
Si tratta di una struttura autoportante, priva di fondazioni autonome, molto leggera ed impostata su una griglia modulare, costituita da profili in acciaio che scaricano il peso a terra, su una piastra metallica per la ripartizione dei carichi.
I tamponamenti verticali, per la parte con affaccio verso via Ghislanzoni, sono costituiti da grandi pannelli vetrati con specchiature di 2,80 m x 2,70 m, mentre i tamponamenti verticali verso il prospetto dell’edificio esistente sono di tipo opaco.
Al fine di attenuare gli effetti dell’abbagliamento all’interno degli ambienti garantendo al tempo stesso la massima illuminazione, sono state impiegate per la parte vetrata schermature in rete metallica.
Il progetto prevede inoltre l’applicazione di una serie di volumi addizionali, differenti per la profondità dell’aggetto (variabile tra 0,60 m e 1,20 m) che conferiscono alla facciata un carattere di forte dinamismo. L’impiego di grigliati metallici e giochi di luce contribuisce poi a sottolineare maggiormente questi effetti.
I lavori di costruzione del Campus Point sono quasi ultimati. Si attende ora di conoscere la data dell’inaugurazione ufficiale.
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