21/06/2006 – Dopo cinque anni di lavori, si inaugura a Parigi venerdì 23 giugno il Musée du quai Branly, il nuovo museo dedicato alla cultura extraeuropea. Il progetto porta la firma dell’architetto francese Jean Nouvel.
Curve sinuose, trasparenze, dislivelli e spazi irregolari caratterizzano la nuova sede parigina dell’arte d’oltre oceano. L’originalità delle forme curvilinee funge da richiamo al paesaggio naturale in cui la struttura appare completamente immersa. L’intero complesso si affaccia infatti su un giardino di 18mila metri quadrati che ospita 178 alberi ed una trentina di specie vegetali.
“È un luogo – commenta l’autore del progetto - marcato dai simboli della foresta, del fiume e dalle ossessioni della morte e dell’oblio. È il luogo dove trovano asilo i lavori censurati o disprezzati nati in terra australiana e americana. È un posto carico, in cui dialogano gli spiriti ancestrali degli uomini che, scoperta la condizione umana, inventano divinità e credenze”. Un luogo poetico e al tempo stesso inquietante. È così che Nouvel racconta il proprio progetto.
Il Musée du quai Branly sorge sulle sponde della Senna, nel cuore dell’area parigina che accoglie i grandi musei. Sarà infatti vicino al Louvre e al museo d’Orsay; a qualche minuto dal Centro Georges-Pompidou, e a soli duecento metri dalla Torre Eiffel.
Il progetto - 40mila metri quadrati di superficie di cui 10mila riservati agli spazi espositivi - si compone di quattro edifici asimmetrici. La struttura principale appare come una lunga passerella in mezzo agli alberi del giardino-foresta, sostenuta da piloni di diametro differente. In parte nascosto dalla ricca vegetazione e protetto da una parete di vetro serigrafato, il complesso si scopre agli occhi dei visitatori gradualmente. Oltre alle sale per le esposizioni temporanee e permanenti, nella struttura trovano spazio anche laboratori per le ricerche, una mediateca, un auditorium e sale conferenze. Durante l’estate l’auditorium si apre in mezzo al verde.
Il prolungamento del giardino che circonda il museo si concretizza in uno spettacolare “muro vegetale”: oltre 15mila piante di 150 specie diverse provenienti da Cina, Giappone, America ed Europa ricoprono una facciata di 800 metri quadrati.
Il muro vegetale è risultato dello studio che Patrick Blanc ha condotto per oltre trent’anni.
Due strati di feltro in poliammide sono agganciati su lastre di PVC espanso dello spessore di 10 mm, e fissati su una ossatura metallica che con il muro portante forma un cuscino d’aria che funge da isolante. È su questo feltro che si sviluppano le radici delle piante. Tale sistema non richiede inoltre una complessa manutenzione, dal momento che l’erbaccia non riesce a crescere su superfici verticali.
Vetro, cemento, legno e acciaio i materiali utilizzati. Una solida struttura metallica rappresenta l’ossatura del museo. Per la sua realizzazione sono state utilizzate 3500 tonnellate di acciaio. L’installazione irregolare dei pali di fondazione sui quali poggiano i pavimenti metallici – anch’essi dalla forma non regolare – ha reso particolarmente complessa la realizzazione dell’intelaiatura.
L’elemento architettonico predominante è la lunga recinzione in vetro sul bordo del lungofiume cui il museo si affaccia. Una sorta di recinzione in vetro che segue il percorso curvilineo della Senna. Il muro curvilineo di vetro - alto 12 metri e lungo 200 metri - è frutto del lavoro di Eiffel, società specializzata nella produzione di speciali strutture metalliche, come quelle utilizzate per il viadotto di Millau o per la ristrutturazione del Grand Palais.
La scelta del vetro è stata finalizzata a far sparire quanto più possibile la struttura metallica dietro una parete in grado di consentire la massima trasparenza.
www.jeannouvel.com
www.quaibranly.fr
|