27/03/2006 – Sono tre i progetti vincitori del concorso internazionale di idee indetto a giugno scorso dal Comune di Latina per la riqualificazione dell’intera zona costiera della città (13 km di costa ed un’area complessiva di 250 ettari) . Tre primi premi ex aequo che portano rispettivamente la firma dello studio Insula Architettura e Ingegneria con il progetto “Oltremare”, Mauro Saito con “Dunalmira” e Salvatore Dierna con “Latina Politeia”.
La giuria ha inoltre assegnato un quarto premio ad Augusto Mazzini col progetto “Giornata al mare”, e sei segnalazioni.
La premiazione ufficiale è avvenuta mercoledì 22 marzo presso il foyer del teatro Gabriele D’Annunzio. Nell’occasione è stata inoltre inaugurata, presso la Pinacoteca Civica, la mostra dei progetti partecipanti al concorso.
Il bando richiedeva il riassetto urbanistico del waterfront, insieme al recupero ambientale della fascia dunale e alla valorizzazione delle aree di maggiore interesse paesaggistico attraverso la cura delle relazioni, la definizione dei collegamenti con il mare, l’entroterra, il sistema urbano policentrico pontino e le relative previsioni di trasformazione dello spazio pubblico e della mobilità.
Insula Architettura e Ingegneria di Paolo Orsini e Eugenio Cipollone - con Patrizia Polimeri e Giovanni Caudo - affida il disegno del territorio all’acqua. Il progetto propone, a partire dai due canali paralleli alla linea di costa (Colmata e Mastropietro), e dalla rete dei canali e dei fossi già esistenti, la definizione di una serie di isole separate da specchi d’acqua e canali interconnessi, collegate alla viabilità principale tramite ponti.
Il progetto prevede la realizzazione di strutture residenziali stabili per chi voglia spostarsi dal centro della città. Si tratta di una scelta finalizzata a risolvere il problema dello sviluppo urbanistico spontaneo, in gran parte abusivo, nella zona a nord - elemento di maggiore criticità nell’area oggetto di intervento. Al fine di orientare il processo di costruzione della qualità urbana, il progetto individua “gerarchie nella distribuzione del grado di intensità urbana nell’area”.
Il tema della portualità è affrontato mediante la separazione fisica delle due aree specialistiche: il porto turistico a nord del pontile, con un forte rapporto con l’area della ex centrale nucleare, in posizione autonoma e decentrata; la darsena per la nautica minore da diporto in diretto collegamento con l’espansione di Borgo Sabotino e con il porto canale abitato, in una relazione stretta e dinamica con il nuovo centro urbano.
Il gruppo guidato da Mauro Saito – con Andrea Abita, Paolo Costanzo, Michele Liuzzi, Marianna Nardelli, Francesco Nigro, Maria Tiziana Pagone e Danilo Palumbo – propone un intervento di “risarcimento ambientale a favore dello spazio pubblico”.
Il Lungomare e la duna sono ubicati all’interno di un potenziale nuovo “Parco Attrezzato” estendibile oltre i limiti del Parco Nazionale del Circeo.
“L’allontanamento del traffico veicolare dal Lungomare – si legge nella descrizione del progetto - ha consentito la rilettura progettuale delle caratteristiche storiche e morfologiche dello spazio pubblico ed ha teso ad esaltare le “potenzialità” non sviluppate di un “Parco” oltre i confini dell’attuale, destinato ad offrire agli utenti turisti e ai cittadini un tassello originale di “natura urbanizzata” ricca di memorie antiche, di nuove attrattive ricettive, culturali e ludiche”.
“Nell’ambito del miglioramento della intermodalità urbana ed extraurbana, l’arrivo previsto della direttrice Mare-Monti (Metro leggero, strada e pista ciclabile) a ridosso della fascia costiera si completa con un anello infrastrutturale che collega la duna-spiaggia, i nuovi poli turistici Porto di Foceverde e di Terme di Fogliano con l’idea del Parco centrale. L’alleggerimento della quinta edilizia sulla duna per la tendenziale rinaturalizzazione avviene progressivamente attraverso l’apertura di grande “finestre” ambientali, “vuoti” destinati a verde - parcheggi - camping, previo trasferimento delle cubature incongrue nella zona edificabile a ridosso della Litoranea. La demolizione dei volumi attuali consente anche il recupero di “pieni” costituiti da “pittogrammi” urbani, destinati ad alberghi diffusi, attività commerciali, di ristoro e ludico-sportive di riconnessione fra duna, lungomare e parco”.
Particolarmente attento al problema della sostenibilità ambientale è il progetto di Salvatore Dierna, alla guida del gruppo composto dagli architetti Alessandra Battisti, Maria Elena Fisicaro, Fabrizio Orlandi e Fabrizio Tucci. Il progetto è infatti testimonianza di un approccio sensibile al problema del risparmio energetico. A livello di definizione architettonica, tecnologica ed impiantistica, è previsto l’impiego diffuso di:
- sistemi di tipo “attivo” per l’ecoefficienza energetica del costruito: solare termico, fotovoltaico, microeolico;
- sistemi di tipo “passivo” per l’ecoefficienza energetica del costruito: dispositivi per la ventilazione naturale; dispositivi per il riscaldamento passivo; dispositivi per l’illuminazione e l’ombreggiamento naturali.
La scelta del termine “Politeia” associato a Latina viene dal significato che vi attribuiva Socrate, e cioè di città in trasformazione, che “si allarga, si ingrandisce, inventa bisogni e consumi”. Il motto va pertanto inteso nel senso di una riqualificazione proiettata in una dimensione di sviluppo dinamico.
I progettisti hanno individuato “una serie di fasce (o ambiti longitudinali), in coerenza con l’attuale assetto del territorio, a partire dall’individuazione di una “prima fascia litoranea” definita superiormente dal Canale Colmata, individuata dal Bando di Concorso come “area critica”; una seconda fascia delimitata superiormente dal Canale Mastropietro e da una terza fascia relativa all’ambito più esterno di confine dell’area di intervento, delimitata dal Canale che affianca la Via Litoranea”.
L’assessore all’urbanistica del Comune di Latina Massimo Rosolini assicura che nulla delle idee vincitrici sarà buttato via. Seguirà un lavoro di assemblaggio per definire i dettagli del progetto destinato a ridisegnare il lungomare della città e studiarne la fattibilità.
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