14/11/2003 – Roma. Grazie alla collaborazione tra l'Ordine degli Architetti e l'Amministrazione comunale di Roma, nasce, a Roma, la Casa dell'Architettura con il preciso scopo di divenire un luogo privilegiato per la promozione di attività culturali legate alle arti visive: dall'architettura all'arte contemporanea.
La Casa della Architettura avrà una sede esclusiva, l’Acquario di piazza Manfredo Fanti, all’Esquilino, inaugurato nel 1887 per divenire da un lato un luogo di ritrovo nel nuovo quartiere della Capitale e dall’altro stabilimento di piscicoltura. Passando da set cinematografico a deposito, da sala da ballo a galleria d’arte, da sede associativa a circo equestre, l’Acquario, ha assunto le più differenti funzioni in poco più di un secolo di vita.
Da meno di vent’anni è stato sottoposto dai proprietari, il Comune di Roma, ad un restauro finalizzato alla salvaguardia della struttura, del giardino di mezzo ettaro, degli affreschi e delle decorazioni, in stato di abbandono.
Dal giugno di quest’anno, il Comune ha definitivamente dato il “via” all’operazione di insediamento della Casa dell’Architettura, all’interno della struttura. Trecento metri quadri, dei tremila e ottocento totali dell’Acquario, saranno occupati dalla vera e propria sede dell’Ordine che pagherà al Comune un affitto di sostegno; inoltre la convenzione prevede che il Campidoglio possa disporre, per proprie iniziative, degli spazi della Casa per trenta giorni all’anno.
La struttura, riorganizzata per le nuove funzioni, ospita i servizi di caffetteria-tavola calda, gli uffici, un bookshop e alcuni spazi espositivi. L’associazione degli architetti romani, pur conservando la funzione di ufficio di categoria, avrà anche la responsabilità totale delle spese di gestione dell’impianto e il compito ambizioso di fare cultura nell’ambito dell’architettura.
Nella sala circolare centrale, dove sono esposti i tabelloni del nuovo Piano regolatore, giovedì verrà inaugurata la “Casa” con una conversazione tra il regista tedesco Wim Wenders e l’architetto Massimiliano Fuksas sul tema «Gli spazi del vuoto».
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