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Walt Disney Concert Hall di Los Angeles: finalmente l’inaugurazione
Dopo 16 anni di lavori, verrà inaugurata il prossimo 23 ottobre
Autore: giusy ottonelli
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15/09/2003 – Los Angeles. Situato in un isolato su Bunker Hill tra First Street e Grand avenue, il Walt Disney Concert Hall non è ancora stato inaugurato, eppure ha già circa 16 anni di storia. Il bando di concorso, infatti, risale al 1989; molti architetti di fama internazionale vi parteciparono, ma dopo scelte difficili, rimasero in lista solo quattro nomi: Bohm, Gehry, Hollein, Stirling; in seguito si votò all’unanimità per il progetto di Gehry.
Per la verità il bando stabiliva fin dal principio quelli che sono gli aspetti fondamentali sviluppati poi nel progetto dell’architetto canadese: un ingresso principale aperto e permeabile, un sereno rapporto con il vicino Chandler Pavilion (l’attuale Music Center adibita a sala per opere e concerti), una facciata pedonale lungo Grand avenue, un’area all’aperto riservata ai musicisti.
Il problema con cui Gehry ha dovuto subito fare i conti, vista la dislocazione del progetto, è l’integrazione con il contesto urbano in cui il teatro è inserito: due strade si incrociano e danno luogo ad una piazza d’ingresso, che entra in contatto con il Music Center, ed una seconda piazza posta sul retro che circonda l’edificio posto al centro del lotto. Tutto ciò ha suggerito al progettista di realizzare dei percorsi a zig-zag, apparentemente casuali, suggeriti dalla pavimentazione, che conducono il visitatore, attraverso una serie di colonne, all’interno del teatro, uno spazio puro ed ermetico dove sovrana regna la simmetria.
Quindi già una prima contraddizione (in realtà tutto il progetto si basa su contraddizioni volute, opposti e contrasti, atti a creare quella tensione spaziale che oggi si può ammirare nel progetto) tra volumi chiusi, quelli interni e spazi permeabili, quelli esterni; questi ultimi mirano ad attutire il rapporto e far dialogare il Walt Disney Concert Hall con il Music Center.
Proprio per questo è attentamente studiata la collocazione del foyer che si snoda lungo la strada, che non è mai delimitato da pareti, ma da elementi architettonici ben precisi, che servono per lo svolgimento di una pluralità di attività: conferenze, dibattiti legati agli spettacoli, programmi educativi, spettacoli improvvisati durante l’arco della giornata (infatti il foyer è aperto anche di giorno)… e tutto ciò che porti il visitatore a percepire il senso della globalità.
A rendere tutto ciò reale contribuisce lo studio fatto da Gehry sulla luce, soprattutto quella naturale che penetra attraverso una serie di bucature impercettibili e sempre diverse, una luce che muta costantemente e che fa leggere a chi si trova all’interno una sequenza non finita di spazi.
Il Walt Disney Concert Hall si colloca all’interno della maglia regolare di Los Angeles, ma subito la rompe ponendo gli ingressi sui quattro angoli, invece che sugli assi principali del lotto; ogni ingresso è differenziato dall’altro sia per forma che per funzione: a Nord Ovest la Sala Soci Fondatori, a Sud Est la la Cascada, a Sud Ovest il giardino musicisti, a Nord Est l’ingresso principale foyer. Qui si può leggere la poetica architettonica di Gehry che affianca elementi compiuti dell’edificio progettati separatamente e pensati per poter vivere da soli sia funzionalmente che staticamente.
Tutto il progetto gira intorno alla sala concerti che contiene 2380 posti, la cui forma interna è dettata da parametri acustici, una forma simmetrica che la fa rientrare all’interno della tipologia a pianta centrale in opposizione alla a-simmetria degli elementi che la circondano.
Dal punto di vista costruttivo, l’intera costruzione risulta dalla fusione di due sistemi costruttivi: uno regolare a maglia con pilastri in cemento ad interasse costante e un sistema a setti. L’esterno è rivestito di calcare francese e acciaio inossidabile.

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