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ARCHITETTURA
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| PUGLIARCH 2012 - Slow Architecture |
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| Festival su qualità e sostenibilità in architettura in Puglia |
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BARI, dal 20/09/2012 al 23/09/2012
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L’idea del Festival, PUGLIARCH 2012, individuata già nel titolo “Slow Architecture” è incentrata sul tema della qualità e della sostenibilità in architettura a partire dal recupero del concetto di “lentezza” e dall’elogio anticonformistico del festina lente.
La Puglia, per le sue caratteristiche di paesaggio e le sue bellezze architettoniche, rappresenta indubbiamente il luogo migliore dove recuperare la lentezza, inteso come un momento di riflessione sulla qualità e la messa a punto di pratiche per il suo recupero.
La parola “Slow” ha dato vita negli ultimi anni ad alcuni indirizzi di studio sulla qualità quali quelli applicati all’alimentazione (Slow Food) inteso come promozione del diritto di vivere il mondo enogastronomico come qualità, distante dalle scelte affrettate della combinazione di alimenti che derivano dalla spinta frenetica quotidiana.
Per presa in prestito ed estensione di tale concetto dal mondo enogastronomico, “Slow-Architecture” vuole essere il luogo di recupero del piacere di vivere l’Architettura e parlare di Architettura come spazio in cui viviamo, agiamo, spazio di qualità architettonica elevata, dove è
possibile esaltare la qualità di vita, spazio avulso dalle scelte frettolose e d’urgenza cui ormai siamo abituati e che danno esito a progetti, iter amministrativi e realizzazioni il più delle volte sterili e lontani sia dai contesti di intervento che dalla reali necessità sociali.
Slow Architecture è un voler rallentare concedendosi un momento critico di riflessione sui temi di Architettura; è un invito ai progettisti architetti a lavorare in maniera tale da inserire nei “condizionamenti fast” dei committenti, a cui sempre più spesso siamo sottoposti, “scelte slow”, ovvero elementi di riflessione che partano da nozioni minime formali e storiche di Architettura e Territorio in cui si interviene come acquisizione della tradizione (formale e costruttiva), per poi realizzare nuove architetture che si misurino con la contemporaneità. Paradigma assoluto della lentezza è la costruzione delle grandi fabbriche delle cattedrali che, nelle migliori forme costruttive, architetti, maestri scalpellini e maestranze, realizzarono impiegando secoli, ciascuno lasciando un’eredità alle generazioni di architetti e maestranze successive per il loro compimento in qualità. Questa è una dimensione decisamente superata, ma traccia spunti di riflessione sulla necessità di rallentare il processo produttivo non necessariamente in termini temporali ma piuttosto qualitativi. |
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