16/10/2018 - Il concetto di flessibilità nell’abitare contemporaneo si è sviluppato, negli ultimi anni, come risposta all’alto grado di instabilità e varietà di esigenze della nostra società.
Due le proprietà essenziali di uno spazio domestico che mirano a spazi flessibili: da una parte la possibilità di rispondere ad esigenze e circostanze diverse da un punto di vista funzionale, dall’altra, la capacità della casa di cambiare la propria configurazione, quando necessario, in base alle esigenze della famiglia.
Partendo proprio dal concetto di flessibilità, Alberto Bottero e Simona della Rocca, fondatori dello Studio di Architettura BDRbureau hanno posto le basi per ripensare gli spazi di questa piccola abitazione a Torino.
Da un lato, alcune demolizioni puntuali hanno interrotto il rigido schema distributivo della casa-corridoio, offrendo un movimento libero nello spazio abitativo. Dal punto di vista dell’esplorazione progettuale, l’inserimento di un dispositivo indipendente ha trasformato lo spazio domestico, rendendolo flessibile ed adattabile ad esigenze familiari che possono mutare nel tempo.
Il dispositivo è un blocco di servizio: una piccola cucina, dei vani di stoccaggio e una tenda colorata, confine effimero che all’occorrenza definisce lo spazio privato nascosto. La casa viene quindi intesa come un sistema aperto che, all’occorrenza, contrae i propri spazi comuni ed espande quelli privati.
La collocazione della cucina, uno spazio minimo attrezzato con vani di stoccaggio su tutta l’altezza, permette di usare la distribuzione della casa in modo attivo ed apre ad una flessibilità degli usi nel breve e lungo periodo pensando che la sala da pranzo di oggi domani potrà anche diventare una stanza.
L’impiego di una pavimentazione con diversi colori e pattern geometrici segnala l’intervento e disegna i vari ambiti della “Casa con dispositivo”.
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