29/07/2016 - Il MAST di Bologna ospita la mostra Ceramica, latte, macchine e logistica – Fotografie dell'Emilia-Romagna al lavoro, curata da Urs Stahel, rassegna fotografica dedicata allo sviluppo economico e paesaggistico che ha interessato l’Emilia-Romagna negli ultimi decenni.
Con oltre 200 immagini, la mostra è organizzata per gruppi di fotografie contrapposte:
“Immagini a cui è affidato il compito di raccontare – spiega Urs Stahel - come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi impianti e sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico, come al paesaggio tradizionale e ad un territorio dal sapore antico si contrappongano le nuove aree del terziario avanzato, dei commerci, della tecnica, dell'accelerazione e come simili fenomeni siano riscontrabili, non solo nei settori dell'industria meccanica e della ceramica, ma anche in quelli della produzione alimentare e della piccola impresa.”
Si inizia con il classico ritratto di un operaio bolognese realizzato da Enrico Pasquali, seguito da immagini di dispositivi e attrezzi prodotti dalle Officine Minganti intorno alla metà del XX secolo e da macchine confezionatrici dismesse fotografate da Gabriele Basilico in uno stabilimento in fase di smantellamento e riconversione a Bologna.
William Guerrieri, nel progetto Dairy, mostra ad esempio, la dismissione di un caseificio indstriale a San Faustino, nei pressi di Rubiera, gli scatti di Paola De Pietri rappresentano la lavorazione tradizionale delle ceramiche, mentre le immagini di grande formato di Carlo Valsecchi rivelano industrie ad altissimo contenuto tecnologico.
Il cambiamento dato dall’accelerazione sulle strade e nelle nuove linee ferroviarie è visibile nelle fotografie sulla costruzione della TAV, la linea ferroviaria ad alta velocità che collega Torino a Napoli, di Tim Davis, John Gossage, Walter Niedermayr e Bas Princen in contrasto con le immagini idilliache del Delta del Po realizzate da Marco Zanta.
I paesaggi di Guido Guidi, piccole foto a colori, dense di significato disseminate lungo il percorso espositivo come un leitmotiv, raccontano i cambiamenti avvenuti nell'ambiente antropizzato dell'Emilia- Romagna assieme alle fotografie che Olivo Barbieri ha dedicato a Cavriago e alle code davanti alle casse dei centri commerciali, rappresentando visivamente la graduale metamorfosi subita dal paese.
A completare il percorso il documentario di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi, Le radici dei sogni - L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio, e l'esposizione di 35 volumi su ambienti, contesti e realtà dell’Emilia-Romagna, messi a disposizione da Linea di Confine.
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