18/08/2014 - Il racconto di un maestro poliedrico quello illustrato dalla mostra "Munari Politecnico", allestita negli spazi del Museo del Novecento a Milano, aperta al pubblico fino al 7 settembre.
L'itinerario comprende le opere provenienti dalla collezione di Bruno Danese e Jacqueline Vodoz, amici, collezionisti, editori e industriali, che per diversi anni hanno sostenuto Bruno Munari, in particolare nella sua propensione all'arte.
Quattro le sezioni espositive della mostra, che nasce da un progetto di Marco Sammicheli con la collaborazione di Giovanni Rubino: dagli orientamenti artistici giovanili al suo rapporto con la ricerca scientifica, all’arte come matrice di nuovi esiti disciplinari, con riferimenti al periodo che vede l'avvicendarsi di differenti correnti novecentesche.
La mostra è affiancata da una sezione fotografica inedita, realizzata con gli scatti di Ada Ardessi e Atto, che per molti anni hanno lavorato fianco a fianco con Munari, annotando i momenti salienti della vita e della carriera professionale del maestro. La sezione ha per titolo una delle più amate espressioni colloquiali di Munari: “Chi s’è visto s’è visto”.
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