20/07/2012 - Quest'anno abbiamo avuto la possibilità di seguire, grazie ad Archilovers, la carovana del Tour de France, prendendo a prestesto la gara ciclistica per analizzare la stato di forma dell'architettura francese e per allargare lo sguardo da quanto accade nella sola Parigi.
Attendendo l'arrivo nella capitale, vi risparmio il lungo elenco di classifiche (che rinviamo alla lettura dettagliata delle singole tappe) e vi presentiamo invece una selezione dei progetti che si sono maggiormente distinti in questa ricognizione oltralpe che ci ha portato dalle spiaggie sulla Manica a quelle della Costa azzurra, passando per le colline ricoperte di vigneti del Cento e per le salite sui Pirenei.
Nel prologo in Belgio abbiamo ritrovato lo studio belga Graux & Baeyens, autore di interessantissimi innesti in architetture esistenti, pubbliche e private. Il Rabbit Hole di LENS°ASS, fresco vincitore del Wienerberger Brick Award 2012, ci ha mostrato invece un uso fresco e originale del più classico dei materiali da costruzione da queste parti: il mattone rosso.
Nelle regioni del Nord, Passo di Calais, Picardia e Alta Normandia, abbiamo scoperto un filone di architetture con tratti peculiari. In questa terra di mezzo, anche architettonicamente, tra Parigi e le Fiandre (e quindi l'Olanda) abbiamo particolarmente apprezzato Il Centro convegni a Rouen, di Bigoni-Montemard e il Quartiere Neptune a Dunkerque, di ANMA. Entrambi gli interventi utilizzano la luce rarefatta ed il paesaggio addomesticato di canali e corsi d'acqua tipico di queste zone.
Le regioni centrali, non lontane dal confine con la Germania, Champagne, Lorena, Alsazia e Franca Contea, ci hanno regalato altre suggestioni ed altre forme di contaminazione. L'Archivio EDF di LAN Architecture e il Museo del sale di Salins-les-Bains del duo Malcotti Roussey sono ottimi esempi dell'importanza di contestualizzare i progetti per apprezzarne meglio le caratteristiche.
La seconda escursione fuori confine, in Svizzera ci ha permesso di puntare i riflettori sulla grande sensibilità tecnica e progettuale raggiunta in questo paese e sulla sua diffusione capillare. Il curioso progetto del Mayen à Eison dello Studio Personeni può servire ad accendere la curiosità sui tanti studi elvetici degni di nota.
Nella regione alpina Rhône-Alpes, raffinati esempi di chalet di montagna ma non solo, il Quartier generale Rossignol è l'esempio di quanto anche le regioni montane abbiano saputo superare certi cliché del passato, fondendo tradizione e modernità. L'intervento di Renzo Piano a Ronchamp, con la Sistemazione del convento collegato alla famosa chiesa di Le Corbusier, getta un ponte ideale di riconoscenza fra la contemporaneità e le sperimentazioni del secolo scorso.
Arrivando sulle regioni affacciate sul mediterraneo, Provenza e Languedoc ci hanno regalato ottimi progetti e, soprattutto in questo periodo, tanta voglia di visitare le loro spiaggie e le meravigliose campagne du midì. Un appartamento che certamente sarebbe un ottimo punto di partenza per una visita e per un'immersione nel gusto francese è Le Prado di Maurice Padovani, nell'omonimo quartiere di Marsiglia.
In questi giorni il plotone ha dovuto affrontare le ultime salite, sulle strade rese mitiche dalla corsa nei Midi-Pyrénées e in Aquitania. Salite che hanno fatto la storia del Tour de France e terre che non possono non incantare, per le asperità dei rilievi pirenaici e per le spiaggie spazzate dai venti dell'Oceano. Due progetti perfetti per rappresentare questi opposti sono L'ampliamento di un Granaio nei Pirenei, dello studio Puig Pujol, e la Città dell'Oceano e del Surf di Steven Holl a Biarritz.
Un tour de France che si avvia alla passerella finale a Parigi (ne scriveremo lunedì sul blog) e che ci ha dato l'occasione per conoscere e contestualizzare progetti e progettisti ancora poco conosciuti, non solo nel nostro paese. La staordinaria possibilità offerta dalla rete, in questo caso attraverso Archilovers, di raggiungere gli studi e anzi di selezionare tra i progetti che loro stessi decidono di pubblicare, ci ha permesso di driblare gli uffici stampa delle Archistar e di raggiungere (speriamo) un nuovo livello di architetture vive e reali.
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