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19/10/2011 - L’idea di costruire una Cappella che fosse spazio di comunione tra Arte e Religione appartiene ad Hannu Konola che oltre ad essere un artista pittore è anche un sacerdote. Nell’anno 1995 l’Associazione Ecumenica di S. Enrico assieme all’Associazione degli Architetti Finlandesi - SAFA – ha organizzato un concorso ad inviti per la realizzazione della Cappella Ecumenica d’Arte dedicata a S. Enrico a Turku in Finlandia. Furono invitati cinque architetti: Juha Leiviska, Simo & Käpy Paavilainen, Timo Suomalainen, Ola Laiho e, come giovane architetto, Matti Sanaksenaho, allora ventinovenne.
Matti Sanaksenaho è nato nel 1966 e ha iniziato la sua carriera di architetto già nel 1989, all’età di 23 anni, vincendo il concorso di Architettura per la realizzazione del Padiglione Finlandese all’EXPO Universale di Siviglia del 1992 con quattro colleghi studenti di architettura. Grazie al successo per la realizzazione del Padiglione è stato selezionato come candidato per il concorso della Cappella. In Finlandia c’è una lunga tradizione di concorsi di progettazione che vengono visti come buone occasioni per scoprire nuovi talenti nel campo dell’architettura.
La forma della Cappella trae ispirazione dalla forma del pesce che fu il primo simbolo dei Cristiani. Così pure il titolo del progetto – IKHTYS – che in greco antico significa pesce. La coesistenza dell’arte nello spazio della Cappella è frutto della collaborazione tra l’architetto Sanaksenaho e l’artista e scultore finlandese Kain Tapper (1930-2004). L’idea di concorso era che l’altare, i banchi e la porta della Cappella fossero opera dell’artista Tapper, ma sfortunatamente è venuto a mancare prima della realizzazione dell’edificio. Il risultato del concorso fu reso pubblico nel gennaio 1996 e lo Studio Sanaksenaho risultò vincitore. Ci sono voluti poi nove anni per giungere alla realizzazione del progetto a causa delle difficoltà dell’ Associazione Ecumenica a raccogliere i fondi per la costruzione.
Il progetto esecutivo è stato redatto nel 1998. Il principio ispiratore fu che ogni singolo dettaglio dovesse essere semplice e puro. I materiali, rame per il rivestimento esterno e legno per quello interno, giocano un ruolo importante. Quattro architetti hanno collaborato alla redazione del progetto esecutivo al fianco dei due architetti Matti e Pirjo Sanaksenaho.
La costruzione è iniziata nel 2004 e la cerimonia di consacrazione della Cappella è avvenuta nel maggio 2005.
La Cappella è generata dal sito, un poggio circondato da abeti, ed emerge sul paesaggio. Appare come una barca rovesciata – o con la forma di un pesce. Il progetto è un dialogo tra ombra e luce, rame e legno. Il rivestimento in rame diventerà verde con il tempo e si armonizzerà al verde degli alberi e della natura circostanti.
Gli edifici vicini, che sono parte di una struttura sanitaria per malati di cancro, costituiscono un villaggio su cui si erge la Cappella. La Cappella è luogo di contemplazione per i pazienti e i familiari del centro ospedaliero. La committenza è un’associazione no-profit e per questo la raccolta dei fondi per la costruzione della Cappella è continuata per dieci anni dopo il concorso. La Cappella è stata consacrata nel maggio 2005. Nei due anni trascorsi è stata luogo di concerti, esposizioni d’arte, battesimi, matrimoni e funerali. La forma della Cappella parla in modo quieto. L’intenzione era quella di creare una grande scultura nel paesaggio e un piccolo edificio. Il percorso di accesso alla Cappella sale sulla collina. L’ingresso avviene attraverso un piccolo nartece. Il nartece conduce alla navata principale, lo stomaco del pesce. Il pesce è un simbolo dei primi Cristiani. Il simbolo primitivo si adatta alla Cappella Ecumenica, luogo per tutti i Cristiani. Lo Spazio Espositivo e la Cappella costituiscono uno spazio unitario. Lo spazio espositivo occupa il fondo della navata, la cappella il fronte. L’altare è posizionato sull’asse.
La struttura portante della Cappella è costituita da “costoloni” in legno lamellare. Il rivestimento interno è in tavole di legno non trattato. Il legno con il tempo diventerà rossastro.
L’idea di integrare l’Arte nello Spazio Sacro apparteneva già al progetto di concorso. La Cappella permette una buona acustica per concerti e il fondo della navata può essere trasformato in una galleria d’arte spostando i banchi.
Le alte vetrate inondano di luce il muro dell’altare. Il materiale costruttivo più importante assieme al rame e al legno è la luce naturale. Illumina la forma, lo spazio e le superfici tutto il giorno.
L’idea principale è il percorso dagli spazi d’ombra verso l’altare e la luce, la cui sorgente è nascosta.
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