10/11/2017 - Trova la sua consacrazione a Milano, in Zona Tortona, un nuovo 'place to be': nasce Ecrudo, il Fine Dining Restaurant progettato dall'architetto e art director milanese Alessandro Agrati.
Ecrudo fa parte di un concept della società Italy First Sa ed è il primo di un progetto a largo respiro, con l’obiettivo di espandere e trasmettere lo stile di vita italiano, non solo nel fine dining, ma anche nell’hotellerie di lusso “personalizzato” e nella gastronomia-bistrot d’eccellenza.
Agrati si fa portavoce della visione del gruppo Italy First Sa e spiega così la scelta del nome per lo spazio di via Savona:
“Ecrudo richiama il concetto di grezzo inteso come vero, primordiale, originario, senza orpelli.
Ecrudo è un luogo dedicato al cibo, un posto fatto di verità e contrasti netti, con un’anima forte, mai banale, in cui buon cibo e buon vivere elevano il concetto di “stare bene” e lo dilatano nel tempo. La fretta, da Ecrudo, non esiste”.
Pensato come nuovo salotto milanese, Ecrudo accoglie gli ospiti all'interno di un'atmosfera rilassante dalle luci soffuse, i colori avvolgenti e i materiali naturali come la corda grezza. L'idea è quella di "togliere invece che aggiungere. Siamo tornati alle persone per riposizionarle al centro e per persone intendo l’ospite, ma anche lo staff che se ne prende cura” sottolinea Agrati.
I cento posti del locale sono distribuiti su più ambienti: da quello più informale, dedicato all’aperitivo, attorno al grande bancone bar, si passa per la zona disegnata per il fine-dining più classico, per finire con il caveau-salotto, più appartato e arricchito da sedute in velluto di seta.
Il design è curato in ogni dettaglio, valorizzato dalle opere dell’artista brasiliana Malù Cruz Piani e dalla pittrice tridimensionale Giovanna La Falce.
La cucina di Ecrudo, basata sulla tradizione, l'agricoltura integrata ed i sapori mediterranei, è affidata ad Angelo Mancuso, con il coordinamento di Umberto Vezzoli, executive chef di tutto il Gruppo Italy First.
Ecrudo si è concentrato sulla buona enologia italiana, grazie alla cantina curata da uno dei più noti sommelier al mondo, Piero Sattanino.
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