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Iris Tondo

Il cuore sardo del nuovo ristorante Olivo a Londra
'Arazzi' in pietra si ispirano alla tipica tessitura artigianale a pibiònes
Autore: cecilia di marzo
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08/02/2017 - Nel nuovo ristorante londinese Olivo, riallestito a distanza di tempo dal progetto originario, Pierluigi Piu prosegue il racconto della Sardegna – narrazione della terra d’origine del proprietario precedentemente iniziata in altri locali della stessa azienda – che qui viene evocata da grandi bassorilievi parietali in pietra naturale color seppia, che fanno riferimento alla inconfondibile tecnica di tessitura artigianale a pibiònes, tipica dell’isola.

Su un fronte strada rigorosamente rispettoso della tradizione Vittoriana londinese, anche se reso più 'fresco' da un colore del tutto inusuale, si apre l’accesso al locale.
La parete che originariamente separava lo spazio d’entrata dalla sala da pranzo affacciata sulla strada è stata abbattuta e sostituita con un divisorio interamente vetrato così da ampliare visivamente ambienti prima troppo compressi.

In fondo al piccolo atrio d’ingresso le porte d’accesso ai piani superiori (ad uso privato) ed al ristorante sono combinate, nella loro posizione aperta e chiusa, a formare un’unica pannellatura a tutt’altezza che indirizza senza equivoci il visitatore verso la sala da pranzo principale.

Questo ambiente è dominato da un primo “arazzo” in pietra di grandi proporzioni (minuziosamente cesellato su disegno dell’autore da maestri dell’arte lapidea) che riprende i tipici tessuti sardi in cui i motivi decorativi (fra cui la pavoncella considerata simbolo di fertilità e prosperità, è fra i più ricorrenti) sono definiti da 'chicchi' in rilievo (pibiònes) formati da piccoli anelli eseguiti col filato di trama.

Sulla destra di chi entra si trova il nucleo bar/reception costituito da un bancone attrezzato, realizzato interamente in Corian®, alle spalle del quale è ubicata la discesa alla cucina, in posizione intermedia fra la sala da pranzo posta sul fronte strada e quella più interna.

A quest’ultima si accede attraverso un ampio varco aperto nella muratura perimetrale della sala principale, sul lato opposto del quale si trova un secondo “arazzo” lapideo che copre l’intera parete di fondo e propone una variante del motivo decorativo della pavoncella.

Le pareti di tutto il locale sono trattate con un cemento/resina nelle calde e scure tonalità del grigio tortora e caffè bruciato che, producendo un effetto di diffusa penombra, esaltano i bassorilievi color seppia, illuminati da una vivida luce radente.

 


  Scheda progetto: Olivo
Pierluigi Piu
Vedi Scheda Progetto
Pierluigi Piu
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