25/06/2015 - Studio 015 Paola Viganò è il vincitore di Progetto Flaminio 2015, concorso internazionale di progettazione per il quartiere della Città della Scienza. Ad annunciarlo ieri Marco Sangiorgio, direttore Generale CDP investimenti, durante la cerimonia di premiazione che si è svolta presso la sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini di Roma.
Paola di Biagi - Presidente di Giuria ha così motivato la scelta: “Il percorso di Progetto Flaminio, grazie al lavoro di tutti e 6 i finalisti ha progressivamente messo in luce le grandi potenzialità dell’area, coniugando le esigenze della cittadinanza, che abbiamo incontrato più volte, del Comune e della committenza. In questo senso, Studio 015 Paola Viganò è stato scelto dalla giuria come progetto vincitore poiché individua una soluzione urbana in cui ciò che assume senso sono le relazioni e le centralità urbane, gli spazi aperti, il paesaggio e quindi la qualità dell’abitare. Un progetto che propone una totale permeabilità e fruizione pubblica dell’area, che supera il suo carattere di recinto militare e consente una maggiore penetrazione del tessuto urbano da parte di abitanti e cittadini. Per queste qualità e per la sua flessibilità, il progetto rappresenta una buona e solida base per avviare e sostenere il percorso di progettazione e attuazione futura”.
Secondo quanto riportato nel verbale di giuria, sono indicati alcuni importanti elementi strutturanti il progetto che così viene descritto: “L’elemento che distingue il progetto è la costruzione di una fascia che allarga via Guido Reni e su cui si aprono gli spazi commerciali, rendendola una piazza lineare. Questo suggerimento riapre per il Comune di Roma la sfida di un programma lungamente rinviato, che vede in via Guido Reni un tratto del grande asse di spazi pubblici occupato dai cittadini e perpendicolare a via Flaminia. La posizione della Città della Scienza si colloca nell’area originariamente prevista, aprendosi alla possibilità di diverse forme di sviluppo nel tempo. Lo spazio verso via del Vignola è caratterizzato da un giardino nel quale si ritrovano elementi della costruzione industriale. Infine, la parte residenziale è organizzata come una serie di strade pedonali e a traffico controllato, attraverso le quali si penetra in una sequenza di spazi pubblici e privati modulati e in parte da affidare alla cura dei residenti.”
Paola Viganò commenta “La nostra è un’idea di progetto come risorsa rinnovabile. Un linguaggio urbano solido che si lega a scelte che vanno molto in profondità. La fattibilità è il manifesto del progetto, un atto rivoluzionario in Italia, l’idea che sia qualcosa che si possa fare.”
Studio 015 Paola Viganò era in corsa insieme ad altri cinque progetti finalisti, rispettivamente di Juan Navarro Baldeweg con Enrico Da Gai; Caruso St John Architects; KCAP Architects&Planners con SPSK*; Labics con Paredes Pedrosa Arquitectos e IaN+.
Tutti i progetti saranno esposti dal 26 Giugno al 5 luglio presso corner D del Museo Maxxi.
Fonte: Ufficio stampa Based Architecture
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