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Vitra Home Collection ai Saloni 2011
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22/04/2011 – In occasione del Salone del Mobile 2011 di Milano, Vitra ha presentato i nuovi prodotti frutto della collaborazione con Edward Barber & Jay Osgerby, Antonio Citterio, Konstantin Grcic, Alfredo Häberli, Jasper Morrison e Ronan & Erwan Bouroullec.
 
Grand Repos e Panchina by Antonio Citterio, 2011
Con le sue importanti imbottiture, gli invitanti braccioli e lo schienale alto, la poltrona reclinabile Grand Repos firmata da Antonio Citterio offre già dal punto di vista visivo quella espressione di comfort che solo una grande poltrona lounge girevole può darci.
La sua forma è conseguenza anche dell'organismo strutturale e biomeccanico: lo schienale e il sedile possono muoversi indipendentemente l'uno dall'altro e collocarsi su differenti angoli di apertura, passando da una confortevole posizione seduta a una rilassante e distesa. Grazie alla meccanica di sincronizzazione, nascosta all'interno dell'imbottitura e dotata di un effetto ammortizzante che si adatta automaticamente al peso di chi la sta utilizzando, quando si reclina lo schienale verso il retro anche il sedile si abbassa dolcemente.
Grand Repos è disponibile in varie qualità di pelle e di tessuto e le sue cuciture decorative. Il piede a quattro razze, in alluminio presso fuso, è disponibile con finitura lucida o con verniciatura a polveri in vari colori.
 
Con il suo sedile oblungo, la panca imbottita Panchina può essere utilizzata sia come piccolo sedile posto di fronte a un divano sia come poggiapiedi a integrazione della nuova poltrona reclinabile Grand Repos o addirittura come superficie d'appoggio in un’anticamera.
 
Tip Ton
Edward Barber & Jay Osgerby, 2011
Primo oggetto realizzato in collaborazione con Edward Barber e Jay Osgerby, Tip Ton definisce un nuovo modello di seduta dinamica – e una nuova tipologia: la sedia interamente in materiale plastico con meccanismo di inclinazione in avanti.
Il nome della sedia allude alla caratteristica duplice esperienza di seduta: da una posizione di riposo, infatti, la Tip Ton si inclina in avanti finché l'utilizzatore raggiunge un punto definito, quindi la sedia approda delicatamente nella posizione di seduta protesa in avanti.
Fabbricata senza componenti meccanici e da una sola fusione di materiale, Tip Ton è indistruttibile e riciclabile al 100%.
 
Map Table Program
Edward Barber & Jay Osgerby, 2011
Map è un sistema di tavoli adatto a tutte le situazioni in cui servano arrangiamenti flessibili e sfruttamento ottimale dello spazio.
I lavori di gruppo, così come gli workshop, si possono svolgere in maniera ottimale con tavoli riuniti in piccole formazioni, mentre le discussioni aperte si svolgono preferibilmente con disposizione ad anello, a differenza delle presentazioni classiche che richiedono un orientamento rivolto verso l’oratore. Map risponde a tutte queste necessità: in maniera semplice, veloce e versatile, i tavoli possono essere riposizionati e, se necessario, anche accatastati.
I robusti piani rivestiti in melammina sono disponibili in forma rettangolare, quadrata, trapezoidale o circolare e permettono di creare una grande varietà di configurazioni per gli usi più disparati. Uniti a creare isole o allineati in serie, i Map possono essere, se necessario, scomposti e ricombinati in modo semplice.
 
 
Suita Fauteuil
Antonio Citterio, 2010
Suita Fauteuil integra l'omonima famiglia di sofà di Antonio Citterio con una poltrona compatta dalla seduta profonda e dallo schienale alto.
Vista di profilo, Suita Fauteuil si presenta come un sedile profondo, morbidamente imbottito, i cui braccioli allungati si integrano elegantemente in uno schienale alto, chiuso da un cuscino su cui appoggiare la nuca.
Disponibile con un cuscino rigido oppure morbido, Suita Fauteuil è ideale sia per un utilizzo in
ambito abitativo sia per lobby, lounge, sale riunioni e d'aspetto o nel settore pubblico.
 
Alfredo Häberli, 2011
La sedia Jill è frutto della prima collaborazione tra Vitra e Alfredo Häberli. Ispirandosi alle origini della modellatura del compensato, la sedia Jill esplora i confini attuali di questa tecnica offrendo un comfort straordinario.
Negli anni 'Quaranta del secolo scorso, Charles Eames riuscì per la prima volta a realizzare il passaggio dalla modellatura del compensato bidimensionale a quella tridimensionale, conferendo così ai suoi mobili una forma anatomica ed ergonomica, tuttavia senza mai ottenere una scocca monopezzo. Con Jill, Alfredo Häberli si basa formalmente sulla tecnica di quell’epoca, che con Vitra viene però riadattata agli standard più recenti della tecnologia del compensato, creando così una scocca dalla forma ergonomica.
Le impiallacciature di Jill vengono piegate come un nastro, seguendo una procedura brevettata, fino a posizionarle centralmente l'una contro l’altra e componendo così il sedile.
Nel punto di passaggio dal sedile allo schienale si crea un’apertura che rende la scocca flessibile, mentre la sua impiallacciatura si assottiglia gradualmente verso l’alto.
 
Waver
Konstantin Grcic, 2011
La poltrona Waver è il primo progetto che accomuna Vitra e Konstantin Grcic. Waver ha assorbito in una nuova estetica i materiali e i principi di progettazione degli sport all’aria aperta, fonte di ispirazione per il progetto.
Su Waver, composta da un tessuto teso su una struttura in tubolare d'acciaio, si ha la sensazione di fluttuare come sospesi nell'imbragatura di un parapendio. Davanti il sedile è agganciato a due cinghie appese alla struttura, che vengono poi a coprirla rivestendone la parte superiore.
La struttura in tubolare d'acciaio è stata progettata in modo da offrire la flessibilità di una sedia flettente e, insieme a un cuscino per la nuca, crea un comfort che sarebbe stato offerto solo dai classici mobili imbottiti.
Trattandosi di poltrona girevole con base a quattro razze, Waver incarna una tipologia di mobili classica dalle dimensioni generose, interpretandola con una leggerezza molto poco convenzionale.
Grazie ai materiali impermeabili, Waver può essere usata anche come poltrona per il giardino o la terrazza, oppure come mobile informale e a basso costo per ambienti interni.
 
 
HAL
Jasper Morrison, 2010/2011
HAL è stato concepito come un programma di sedie utilizzabili su scala universale. Un'ampia scelta di basi, con colori e rivestimenti opzionali, è abbinabile alla scocca in plastica, flessibile e confortevole.
La filosofia del design "supernormale" di Jasper Morrison è incentrata sulla soddisfazione delle esigenze e su una funzionalità adeguata per un uso quotidiano e duraturo, opponendosi ad ogni stravaganza formale effimera.
La scocca di HAL, modellata ergonomicamente in materiale plastico, garantisce un
alto grado di comfort e favorisce una seduta dinamica, essendo assolutamente flessibile e permettendo così di assumere diverse posizioni. Comfort e colorazione possono essere variati grazie a un rivestimento in tessuto che viene fissato molto semplicemente allo schienale e alla scocca per mezzo di due fasce di stoffa e che quindi può essere rimosso altrettanto facilmente o per variarne la colorazione o per pulirlo.
 
L‘Oiseau
Ronan & Erwan Bouroullec, 2011
I motivi decorativi ispirati alla natura svolgono un ruolo preminente sin dai primi arredamenti a noi noti e si ritrovano anche nell'opera di Ronan ed Erwan Bouroullec. L'Oiseau, la rappresentazione di un uccello adagiato a terra, è nato inizialmente come lavoro indipendente nell'atelier dei due designer.
Ronan Bouroullec descrive l'ispirazione: "Siamo sempre stati affascinati dalle raffigurazioni di animali, sia quelle primitive che quelle contemporanee: dagli orsi ricavati da zanne di tricheco agli uccelli in vetro soffiato della Finlandia. Potrebbe apparire non più consono ai tempi occuparsi di queste tematiche, tuttavia noi riteniamo che proprio nel nostro tempo sia necessario estendere ulteriormente questo bestiario simbolico tramite la fantasia".
Realizzato in legno di acero mediante fresatura, in seguito morbidamente levigato, L'Oiseau ricorda la limpidezza e linearità degli oggetti di legno dell'arte popolare nordica. L'Oiseau arricchisce così l'arredamento moderno con una nota simpatica senza scivolare tuttavia, come molte altre figure di animali, nel carino o addirittura nel kitsch.























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