08/09/2009 – Sabato 12 settembre 2009 la Casa del Mantenga a Mantova vedrà l’inaugurazione della mostra antologica “Angelo Mangiarotti”.
L’esposizione, visitabile fino al prossimo 8 novembre, celebra il lavoro dell’architetto milanese classe 1921, insignito nel maggio scorso del Premio Architetti Verona 2009.
A raccontare la storia professionale dell’architetto, autore di opere quali la “Chiesa Mater Misericordiae” a Baranzate (1957) e il "Padiglione per Esposizioni" alla Fiera del Mare di Genova (1963), oggi distrutto, sono circa 80 progetti - tra architettura, design e scultura - provenienti dall'Archivio-Fondazione Angelo Mangiarotti di Milano, illustrati attraverso disegni a mano libera, modelli di studio, scatti fotografici, oggetti e sculture.
Curata dall’architetto Beppe Finessi, l’esposizione è suddivisa in due aree tematiche. Apre la mostra, a piano terra, lo spazio intitolato "Progetto come Scultura". “Angelo Mangiarotti, che negli ultimi vent'anni ha molto prodotto nel territorio puro della scultura, ha in realtà da sempre mostrato un approccio al progetto di architettura e di design libero e rigoroso insieme, fluido e matematico al contempo. E da subito molte sue realizzazioni sono state contrassegnate da forme evidentemente scultoree, e in alcuni casi ricorrenti”, spiegano gli organizzatori della mostra.
I sistemi costruttivi prefabbricati, cui Mangiarotti si dedica con costanza sin dagli anni Sessanta, sono invece i protagonisti della sezione "Progetto come Costruzione", collocata sul primo piano della Casa del Mantenga.
Disegni, fotografie e modelli mostrano progetti emblematici dove l'incastro e il giunto sono “momenti salienti dei processi costruttivi”, la sperimentazione sui materiali è d’obbligo, e la rigorosità "matematica" della maglia e del modulo si accompagna alla creazione di un progetto “interattivo” dove l’utente finale contribuisce a stabilire i parametri formali dell’opera architettonica.
Biografia
Angelo Mangiarotti nasce a Milano il 26 Febbraio 1921. Nel 1948 si laurea in architettura al Politecnico della stessa città. Negli anni 1953-1954 svolge attività professionale negli Stati Uniti partecipando, tra l’altro, al concorso per il “LOOP” di Chicago. Durante questo periodo di permanenza all’estero conosce Frank Lloyd Wright, Walter Gropius, Mies van der Rohe e Konrad Wachsmann.
Nel 1955 di ritorno dagli Stati Uniti, apre uno studio a Milano con Bruno Morassuti fino al 1960.Nel 1989 dà vita al Mangiarotti & Associates Office con sede a Tokyo.
Dal 1986 al 1992 è art director della Colle Cristalleria. Mangiarotti affianca all’attività professionale, le cui opere sono pubblicate su libri, riviste specializzate e quotidiani, una intensa attività didattica svolta nelle Università italiane ed estere. Nel 1953- 1954 è visiting professor all’Institute of Design dell’Illinois Institute of Tecnology a Chicago; nel 1963-1964 tiene un corso all’Istituto Superiore di Disegno Industriale di Venezia; nel 1970 è visiting professor all’University of Hawaii; nel 1974 all’Ecole Politecnique Fédérale di Losanna, nel 1976 all’Univesity of Adelaide e al South Australian Institute of Technology di Adelaide; nel 1982 è professore a contratto presso la Facoltà di architettura di Palermo; nel 1983 è professore supplente presso la cattedra di Composizione alla Facoltà di Architettura di Firenze, nel 1989-90 è professore a contratto presso la Facoltà di Architettura di Milano; nel 1997 è professore a contratto presso il corso di laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Tiene numerosi seminari e conferenze a livello internazionale.
L’attività progettuale di Mangiarotti, i cui fondamenti teorici sono stati espressi nel libro intitolato “In nome dell’architettura” pubblicato nel 1987, tende ad evidenziare le caratteristiche intrinseche di ogni oggetto, in quanto solo una progettazione “oggettiva” è in grado di evitare prevaricazioni nei confronti della propria utenza per diventare invece riconoscibile collettivamente. Il linguaggio architettonico diventa l’espressione di un nuovo rapporto tra uomo e ambiente, mentre nell’attività di designer Mangiarotti riserva un ruolo molto importante alla ricerca plastica. Obiettivo della sua ricerca, condotta sempre nel rigoroso rispetto delle caratteristiche della materia, è la definizione della forma dell’oggetto come qualità della materia.
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