Giorgio de Chirico, Piazza d'Italia (Souvenir d'Italie), 1924-25 © Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma © by SIAE 2019
18/02/2019 - Dal 30 marzo al 7 luglio 2019, le sale dell’appartamento del Doge di Palazzo Ducale a Genova accoglieranno l’esposizione Giorgio de Chirico. Il volto della Metafisica.
La mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, presenta 100 opere, realizzate dal Pictor Optimus nell’arco della sua intera carriera, provenienti da importanti istituzioni e musei, come la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico (Roma), la Galleria Nazionale d'Arte Moderna (Roma), il MART (Rovereto), la Galleria d'Arte Moderna (Palazzo Pitti, Firenze), la Fondazione Museo Alberto Sordi (Roma), il Museo Bilotti (Roma), la Casa-museo Boschi Di Stefano (Milano), il Museo Luigi Bellini (Firenze), il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi (Belluno), nonché da prestigiose collezioni private.
La rassegna propone una revisione critica della complessa attività dell’artista, a cento anni dalla decisione (1919) del Maestro di prendere una diversa direzione dalla pittura Metafisica (1910-1918) a favore di stili e tecniche ispirati al Classicismo e ai grandi maestri del passato.
In linea con la posizione che de Chirico ha sempre sostenuto, la mostra evidenzia non un distacco, ma un’evoluzione sempre più sofisticata. “Come i frutti autunnali - spiega lo stesso de Chirico alle fine del 1918 - siamo ormai maturi per la nuova metafisica […]. Siamo esploratori pronti per altre partenze”.
“L’esposizione - afferma la curatrice, Victoria Noel-Johnson - intende promuovere l’interpretazione di una metafisica continua – sostenuta anche dallo studioso Maurizio Calvesi - laddove l’intero corpus dechirichiano - nonostante le variazioni di stile, tecnica, soggetto, composizione e tonalità di colore - è da considerarsi metafisico. Influenzate dalla filosofia del tardo Ottocento, ed in particolar modo da Nietzsche, le opere di de Chirico esplorano il capovolgimento del tempo e dello spazio, con prospettive ed ombre illogiche, utilizzando spesso il dépaysement, giustapposizioni senza senso di oggetti comuni in ambienti inaspettati, tipiche dechirichiane. È un mondo enigmatico che trasforma la nostra quotidianità e la banalità delle cose in rivelazione, portandoci a scoprire il lato metafisico di ciò che il filosofo-poeta de Chirico offre allo spettatore”.
La rassegna si apre con una selezione di lavori che introduce il tema del viaggio e del ritorno, metafora per la scoperta della metafisica “multidimensionale” secondo la lettura di de Chirico.
Lo spettatore entra poi nel mondo degli esterni metafisici, uno dei temi più riconoscibili della sua arte, come i panorami urbani (le piazze d’Italia, le torri), e i bagni misteriosi, qui raccontati attraverso le illustrazioni realizzate per Mythologie di Jean Cocteau del 1934.
La mostra prosegue con l’analisi del tema della natura metafisica, con nature morte o vite silenti (come de Chirico preferì definirle a partire dal 1942).
La rassegna si chiude con la sezione La metafisica incontra la tradizione con vari ritratti figurativi che contengono chiari riferimenti alla ritrattistica quattrocentesca e cinquecentesca, ma anche autoritratti di de Chirico in abiti del Seicento ispirati alle opere di Rubens e Velázquez.
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