24/05/2017 - Una luce, un progetto, una scuola di pensiero. Due Architetti: Corrado Levi e Laura Petrazzini. Degli artisti e una visione di futuro. Il risultato è il DUPARC Contemporary Suites, in passato il Residence Du Parc, una struttura in cemento armato concepita nel 1969 e inaugurata nel 1971. Un progetto assolutamente all’avanguardia: una casa con i servizi di un albergo, la sicurezza e l’efficienza di un posto dove tutto è pensato affinché l’ospite si senta a suo agio, anche in una sosta di un giorno a Torino.
Disegnato con grande attenzione al dettaglio, l'alto edificio coniuga, in una sintesi compositiva originale, la soluzione razionalista con l'espressività del gesto brutalista, in un alternarsi di ampie zone vetrate, campiture murarie rigorosamente bianche e superfici in cemento armato a vista.
Da sempre considerato un edificio di particolare interesse nel panorama delle costruzioni significative del modernismo torinese, è una delle presenze urbane più moderne della città, un edificio d’impatto, all’avanguardia per quegli anni, in cui in Italia si costruiva molto sull’onda di una ricerca tecnologica e progettuale. Ma è anche più di una rappresentazione di quella “moderno felice”: i progettisti, terminati i lavori chiesero agli amici artisti opere in sintonia con l’architettura.
Nella Hall, ritmata da possenti colonne in calcestruzzo, si incontrano opere di Giuseppe Penone, Carla Aaccardi, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella, Anselm Reyle, accostate ad altre opere di arte contemporanea quale la pannellatura multicolore di Richard Woods, le fotografie di Elisa Sighicelli, e pezzi di Atelier van Lies Hout.
E la sensazione di trovarsi in un luogo speciale prosegue nelle suite dove si trovano gli specchi di Pistoletto, le opere di Merz e Schifano.
Durante la prima edizione di Open House Torino (10-11 giugno 2017), sarà possibile rivivere gli anni più significativi del DUPARC a partire dagli anni ’70 fino ad oggi con una visita della hall e delle suite.
Il progetto è stato segnalato dall’Ordine architetti Torino, nell’ambito della rassegna “Architetture rivelate”, e premiato con il “Premio per la Qualità del Progetto e della Realizzazione” (edizione 2007) come uno dei più interessanti progetti del secondo dopoguerra che testimonia la continuità della ricerca razionalista sottolineata dalla espressività del cemento armato lasciato a vista, dall’essenzialità del disegno e dalla aggiornata ricerca tecnologica.
|