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Cremona. Il team di Ghilardi per il parco fotovoltaico
Un giardino tecnologico sull’ex discarica cittadina
Autore: rossella calabrese
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16/04/2009- Sarà il team guidato da Gabriele Ghilardi e composto da Roberto Cigliano, Elena Capuzzo e Angelo Ghirelli ad occuparsi della progettazione del nuovo parco fotovoltaico di Cremona.

Il team ha meritato il primo posto all’interno della competizione lanciata nel 2008 dal Comune di Cremona per la realizzazione di un giardino fotovoltaico e la riqualificazione ambientale dell’ex discarica nell’area cittadina di Castelleone. Si sono invece classificati rispettivamente al secondo e al terzo posto della competizione il gruppo composto da Elisabetta Bianchessi - Florindo Bozzo -Sabina Carucci e Letizia Lionello.

Il concorso rientrava nel programma lanciato dal governo locale al fine di promuovere l’uso vantaggioso delle energie alternative da fonti rinnovabili attraverso la realizzazione di un “modello pubblico” esemplificativo della concreta possibilità della sfruttamento dell’energia solare con modalità adottabili anche in altre zone degradate (ex cave, aree industriali…), tenendo in forte considerazione anche la componente paesaggistica, per un corretto inserimento nel contesto extraurbano, e la componente didattica.
 
La proposta vincitrice prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico connesso in rete della potenza di 485.000 Wp, esteso su una superficie pari a 2.400 m2.
 
Tre le finalità principali del Parco Fotovoltaico: produrre energia pulita, promuovere divulgazione tecnologica e scientifica, produrre cultura storica e umanistica.
 
Lungo il parco si dispiega un composito itinerario interno, progettato per illustrare il funzionamento delle tecnologie solari attive e passive e le applicazioni edilizie proprie della progettazione bioclimatica. In un’alternanaza di strutture tecnologiche ed allestimenti dedicati alla storia, alla simbologia e al culto del sole nelle civiltà terrestri, si susseguono più aree tematiche. 
 
All’ingresso del parco ha sede “La Grande Meridiana”, una lunga stele che proietta la sua ombra su una piazzetta pavimentata, a scandire lo scorrere delle ore e delle stagioni. Materiale iconografico e diversi modelli illustrano la storia dello strumento.
 
La porzione pianeggiante del parco è occupata dal "Giardino dei Girasoli". Al suo interno sorgono tre strutture inclinate ospitanti pannelli fotovoltaici che, tramite un rotore, si muovono assumendo una posizione ottimale per la captazione dei raggi solari lungo tutto il corso della giornata, come fossero dei girasoli. Il giardino accoglie allestimenti dedicati alla figura del Sole nella mitologia e nella religione dei popoli antichi, dagli Atzechi agli antichi egizi, passando per la mitologia dell’antica Grecia.
 
In posizione centrale sorge la “Casa del Sole”, ovvero il centro accoglienza del parco, dove avranno sede laboratori didattici, attività multimediali, conferenze e un book-shop. L’edificio, parzialmente interrato, è progettato alla maniera di un patio, la cui facciata principale si affaccia su uno specchio d’acqua artificiale alimentato da una pompa azionata dall’energia elettrica prodotta dal parco. Grazie alla sua particolare architettura,  il volume, protetto dall’irraggiamento diretto, gode di un microclima più favorevole di quello esterno per il raffrescamento e il ricambio dell’aria.
 
“Il centro d’accoglienza prevede l'uso di un impianto di produzione dell'energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili unito a in impianto di trattamento aria che non prevede l'uso di circuiti frigoriferi a compressione. In pratica, lo scopo di tale impianto è dimostrare la possibilità di realizzare un sistema a impatto ridotto sull'ambiente impiegando energia prodotta dal sole: energia termica da pannelli solari a concentrazione ed energia elettrica da pannelli fotovoltaici monocristallini. Nel centro accoglienza trovano spazio tutte le attività  didattiche pratiche e i laboratori finalizzati alla scoperta delle applicazioni offerte dall’energia solare. Uno specifico allestimento è dedicato alla determinazione dell’energia prodotta dal Parco ed al risparmio in termini di emissioni di anidride carbonica; tutte le sere queste informazioni sono trasmesse all’esterno in forma luminosa mediante una fascia di Led che, a seconda della colorazione, da indicazione della produzione energetica giornaliera (luce verde: produzione alta; luce gialla: produzione media; luce rossa: produzione bassa). I dati possono essere integrati con l’attività di fissazione del carbonio svolta dalla vegetazione forestale a seguito degli imboschimenti realizzati lungo il perimetro Est e Nord della discarica”, spiegano i progettisti del team.
 
Una parte del perimetro del parco è percorsa da una nuova fascia boscata chiamata “Arboreto”. Un sentiero pedonale in battuto di calcestre attraversa l’area, permettendo ai visitatori di venire a contatto con l’intera gamma della specie botaniche presenti, caratteristiche della zona fitoclimatica padana e dell’antica foresta planiziale.
 
Sul lato occidentale del parco hanno sede le Serre Solari, realizzate con moduli fotovoltaici in vetro strutturale, in grado di produrre energia elettrica destinata alla rete. La struttura, all’interno della quale sono coltivati fiori, frutta e ortaggi tipici dei climi caldi e temperati, dispone inoltre di concentratori solari capaci di generare vapore acqueo, impiegabile per il riscaldamento dell’ambiente interno. “La finalità delle serre - commentano i progettisti - è quella di illustrare le ulteriori potenzialità del solare nel campo dell’agricoltura specializzata dove, grazie alle attuali tecnologie, si superano ampliamente i fabbisogni per le colture specializzate, trasformando le strutture in vere e proprie centrali energetiche. Non è comunque da sottovalutare l’aspetto più propriamente culturale insito nella possibilità di visitare una serra specializzata in coltivazioni e prodotti particolari, sia per area climatica (per esempio frutti e fiori tropicali), sia per tecniche colturali (per esempio colture fuori terra, idroponica, ecc.)”.
 
L’escursione nel parco si conclude con il piccolo circuito ad anello percorso dall’“Automobile solare”, un veicolo alimentato da celle fotovoltaiche, pensato per sorprendere soprattutto i più piccoli, suggerendo e auspicando un futuro prossimo più “consapevole” e rispettoso dell’ambiente.

  Scheda progetto: Parco Fotovoltaico
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  Scheda progetto: Parco Fotovoltaico
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