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09/09/2013 - Lo studio Vulcanica, composto da Aldo di Chio, Marina ed Eduardo Borrelli, ha progettato a Napoli il recupero di un ex stabilimento industriale dismesso, risalante ai primi del Novecento, per riconvertirlo in fabbrica per la produzione creativa di idee.
Il progetto Brin 69 si inserisce nell’ambito di un più ampio programma di rigenerazione urbana, volto a rivitalizzare il paesaggio urbano situato in un contesto di grande complessità, nonché restituire valore, nel rispetto della sostenibilità ambientale, di un' ex area industriale.
Obiettivo del progetto è quello di attribuire un’importante valenza semantica alla grande mole della fabbrica preesistente, dalla geometria rigorosa, cercando di ridisegnare un’immagine contemporanea in grado di sviluppare un nuovo legame con il contesto urbano e di garantire una ‘mixitè di funzioni.
I volumi di nuova realizzazione sono stati concepiti trasparenti nell’area più vicina a quella città storica, e pieni in prossimità dell’ex area industriale, disposti secondo una griglia modulare a quote differenti che scandiscono il ritmo delle facciate.
L’edificio si sviluppa su quattro livelli: il piano a quota stradale ospita attività e locali commerciali; al piano superiore una galleria centrale aperta funge da affaccio per i livelli superiori destinati ad uffici e ad attività terziarie, ma anche da elemento di connessione tra le differenti funzioni.
Un giardino pensile con alberi ad alto fusto corre lungo la galleria aperta, per alludere alla volontà di accogliere gli elementi naturali di aria, luce, terra e acqua, anche all’interno di un’architettura che è stata a lungo simbolo di una periferia industriale.
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