Giorgio Armani (fonte Instagram © Giorgio Armani)
04/09/2025 - Si è spento oggi a 91 anni Giorgio Armani, il “Re Giorgio” della moda italiana e internazionale. Così lo chiamavano addetti ai lavori, appassionati e pubblico di tutto il mondo. Pur riconosciuto universalmente come visionario, Giorgio Armani preferiva vedersi come un uomo del mestiere, guidato da disciplina e rigore. Creatività, discrezione e una determinazione ferrea hanno segnato la sua vita, guidandolo verso un obiettivo che, con il tempo, sarebbe diventato leggenda. Solo pochi giorni fa è stato lanciato ARMANI/Archivio, piattaforma online che raccoglie cinquant’anni di creatività della maison, presentata a Venezia durante la Mostra del Cinema.
Nato a Piacenza nel 1934, nel 1949 si trasferisce a Milano, dove frequenta il Liceo Leonardo da Vinci. Si iscrive poi alla facoltà di Medicina dell’Università Statale, ma la strada intrapresa, però, prende presto un’altra direzione: il suo primo passo nel mondo della moda è quello di vetrinista alla Rinascente, un apprendistato inconsapevole ma fondamentale.
Il talento si rivela nel 1965, quando Nino Cerruti lo invita a collaborare con Hitman, la fabbrica pioniera del prêt-à-porter elegante maschile. È l’inizio di un percorso che trova consacrazione nel 1974, con la sfilata a Palazzo Pitti: il debutto che cambia le regole dell’eleganza. L’anno successivo fonda Giorgio Armani Spa, dando vita a una delle maison più influenti della storia contemporanea.
Negli anni a seguire, l’universo Armani si amplia con l’arrivo di Emporio Armani nel 1981 e Armani Privé nel 2005, confermando una visione che non conosce confini. La sua estetica — linee pure, essenziali, capaci di fondere rigore e leggerezza — ha ridisegnato il concetto stesso di eleganza, diventando un linguaggio universale.
Ma l’immaginario Armani non si è fermato alla moda. Con la nascita di Armani/Casa nel 2000, lo stilista ha esteso la sua idea di stile agli spazi abitativi, firmando progetti residenziali e di hotellerie in tutto il mondo. Dai grattacieli di Dubai e Mumbai agli interni dell’Armani Hotel di Milano, fino alle residenze di lusso a Miami, la sua mano ha plasmato ambienti dove moda, architettura e design dialogano in un equilibrio rigoroso.
Un altro capitolo significativo del suo lascito è l’Archivio Digitale, ARMANI/Archivio. Una piattaforma online che raccoglie centinaia di collezioni presentate dal 1975 a oggi, offrendo un accesso pubblico e gratuito a bozzetti, fotografie, video e materiali d’archivio. Un gesto di trasparenza e di condivisione culturale che consente a tutti di esplorare la storia della maison e di comprenderne l’evoluzione stilistica attraverso gli anni.
La maison fondata da Giorgio Armani cinquant’anni fa lo saluta con una nota ufficiale:
“Negli anni, Giorgio Armani ha creato una visione che dalla moda si è estesa a ogni aspetto del vivere, anticipando i tempi con straordinaria lucidità e concretezza. Lo ha guidato un'inesauribile curiosità, l'attenzione per il presente e le persone. In questo percorso ha creato un dialogo aperto con il pubblico, diventando una figura amata e rispettata per la capacità di comunicare con tutti. Sempre attento alle esigenze della comunità, si è impegnato su molti fronti, soprattutto verso la sua amata Milano. La Giorgio Armani è una azienda con cinquant'anni di storia, cresciuta con emozione e con pazienza. Giorgio Armani ha sempre fatto dell'indipendenza, di pensiero e azione, il proprio segno distintivo. L'azienda è il riflesso, oggi e sempre, di questo sentire. La famiglia e i dipendenti porteranno avanti il Gruppo nel rispetto e nella continuità di questi valori.”
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