La storia delle sfilate di moda in scena al Vitra Design Museum
Balenciaga e Jacquemus, Martin Margiela e Alexander McQueen: l’evoluzione e il significato culturale delle passerelle nella mostra "Catwalk: The Art of the Fashion Show"
17/09/2025 - Durano appena quindici minuti, ma le loro immagini fanno il giro del mondo: le sfilate di moda sono spettacoli mediatici, rituali sociali e dichiarazioni culturali allo stesso tempo. Con la mostra «Catwalk: The Art of the Fashion Show», in apertura il 18 ottobre, il Vitra Design Museum dedica un'esposizione d’ampio respiro a questo fenomeno globale. Ripercorrendo la storia della passerella dagli inizi del Novecento fino a oggi, la mostra esplora l’evoluzione e il significato culturale delle sfilate, attraverso esempi iconici di case di moda come Balenciaga, Chanel, Dior, Gucci, Helmut Lang, MartinMargiela, Prada, Viktor & Rolf, Louis Vuitton, Yohji Yamamoto e molti altri.
Le prime sfilate nacquero all’inizio del XX secolo negli atelier, spesso in contesti intimi, ma anche in luoghi insoliti come i ponti dei transatlantici o eventi mondani come le corse di cavalli. Nel tempo, queste presentazioni si sono trasformate in rituali strutturati, scanditi da calendari fissi – le settimane della moda, le collezioni inter-stagionali come le Cruise Collections, fino a una vera e propria agenda internazionale del fashion system.
A partire dagli anni ’60, le sfilate hanno cominciato a riflettere cambiamenti profondi nella società e nella cultura. Paco Rabanne ha introdotto un’estetica futurista, Mary Quant ha celebrato la libertà giovanile, mentre Vivienne Westwood ha portato l'energia del punk in passerella.
Negli anni ’90, con l’era delle top model, le sfilate si sono trasformate in eventi spettacolari a risonanza globale. Stilisti come Martin Margiela hanno però scelto di decostruire il sistema, mettendo in discussione estetiche consolidate e le regole del gioco. Da allora, arte e commercio si intrecciano in modi sempre più sofisticati. Oggi ogni sfilata genera un’ondata di immagini e contenuti sui social media, che spaziano dalle provocazioni visive di Balenciaga, alle scenografie immersive di OMA per Prada, fino agli allestimenti poetici come la passerella di Jacquemus in un campo di lavanda.
«Catwalk: The Art of the Fashion Show» racconta questi sviluppi attraverso momenti salienti della moda contemporanea e del passato, dagli show teatrali di Alexander McQueen e Hussein Chalayan, agli spettacoli scenografici come il lancio del razzo di Chanel o la sfilata di Fendi sulla Grande Muraglia cinese, fino agli esperimenti digitali durante la pandemia.
La mostra offre un’esperienza immersiva attraverso filmati, fotografie, capi originali, oggetti di scena e un ricco materiale d’archivio, permettendo al pubblico di esplorare oltre un secolo di passerelle. Voci di stilisti, modelle, buyer e giornalisti raccontano il dietro le quinte della costruzione dello spettacolo, rivelando le dinamiche che lo rendono possibile.
Emergono così le sfilate come vere opere d’arte totali, nate dalla sinergia tra moda, architettura, design, musica, scenografia e performance, coordinate da agenzie specializzate. La mostra indaga anche il valore simbolico delle passerelle, specchio dei mutamenti culturali e degli ideali di bellezza. Quali storie, miti, valori e sogni vengono messi in scena? E in un’epoca dominata dai contenuti digitali, che ruolo ha ancora l’esperienza fisica del fashion show?
Dopo l’esordio al Vitra Design Museum, la mostra sarà ospitata dal V&A Dundee in Scozia e da altre istituzioni internazionali. Ad accompagnare l’esposizione, un catalogo illustrato concepito come un abbecedario delle sfilate, con contributi di figure chiave del settore come la modella MaĹ‚gosia Bela, il sound designer Michel Gaubert, il buyer Andreas Murkudis, e studiosi di fama internazionale come Caroline Evans, Cathy Horyn, Olivier Saillard, Carla Sozzani e Valerie Steele.
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