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Iron Island: un nuovo futuro per le vecchie piattaforme petrolifere
Si può spaziare da usi culturali/turistici/di intrattenimento a funzioni di monitoraggio e ricerca sul clima e/o sugli ecosistemi marini
Autore: cecilia di marzo
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IRON ISLAND: UN NUOVO FUTURO PER LE VECCHIE PIATTAFORME PETROLIFERE
24/01/2024 - Manni, CNR-IRBIM e YAC lanciano il concorso Iron Island, per scrivere il futuro delle antiche piattaforme petrolifere.
 
Al pari delle meraviglie del mondo antico, le grandi archeologie industriali esercitano il fascino dell’abbandono, di quella mastodontica e sublime malinconia che le rende magiche, nella propria rovina e disfacimento. Titani di cemento ed acciaio, gli antichi edifici industriali si ergono nel paesaggio divorati dalla vegetazione e dal tempo, quasi fossero carcasse di immani mostri antichi, che abitarono il mondo in tempi diversi, generati da una civiltà diversa.
 
Fra tutte le archeologie industriali, alcune delle più suggestive sono sicuramente le piattaforme petrolifere offshore. Eredi di una corsa allo sviluppo che imponeva il diritto dell’uomo sulla natura, come gli antichi titani, le piattaforme vivono oggi il proprio esilio abbandonate alla ruggine e all’oblio del mare. Il tema del “decommissioning” di simili macchinari apre a scenari di vuoto legislativo, mancando ancora, a livello internazionale, una visione unificata e convincente circa il futuro di queste strutture. Eppure, mentre in superficie il legislatore si interroga sull’azione più corretta da compiere, nelle profondità marine è accaduto qualcosa di sorprendente, imprevisto agli ingegneri che misero a punto queste macchine: le piattaforme sono diventate scrigno di biodiversità, quasi fossero artificiali barriere coralline, che – ritirato l’uomo – si sono trasformate in rifugio per numerosissime specie marine. Uno dei simboli della violenza ambientale, è oggi baluardo della tutela ambientale. È quindi corretto perorare la costosissima causa della loro rimozione? O piuttosto simili piattaforme possono trovare un nuovo significato nell’età della decarbonizzazione e del- la sostenibilità?
 
Al largo delle coste italiane, in particolare nel nord del Mare Adriatico, sono localizzate numerose piattaforme off-shore, che – date le prerogative del piccolo mare su cui sorgono – ben si prestano a divenire primo modello di trasformazione e riqualificazione virtuosa di queste isole di acciaio e cemento.
 
Ad oggi, nei mari che lambiscono la penisola italiana, sono presenti 132 piattaforme estrattive off-shore, di cui 12 sono inattive. La quasi totalità di queste strutture (116) è localizzata nell’Adriatico, principalmente al largo delle coste dell’Emilia-Romagna, delle Marche e dell’Abruzzo. L’attuale piano che regola l’uso del sottosuolo per fini estrattivi, il “Piano Regolatore Pitesai”, ha un ruolo chiave nel definire il futuro delle piattaforme. Infatti, secondo il Piano, tutte le strutture che si trovano entro 12 miglia dalla costa sono localizzate in una zona dove non possono essere cercati né sfruttati nuovi giacimenti di petrolio o gas metano. Per questa ragione, le piattaforme presenti in questa area possono continuare le attività estrattive fino all’esaurimento delle risorse, per poi dover essere necessariamente dismesse.
 
Ciò comporta che, nel prossimo futuro, 72 di queste piattaforme dovranno essere dismesse (ovvero, circa il 55% del totale). Come anticipato in precedenza, i costi delle procedure di decommissioning sono estrema mente alti, in quanto le complesse operazioni di rimozione delle strutture devono essere realizzate in condizioni tali da non provocare alcun danno all’ambiente circostante, il quale deve essere poi bonificato per essere portato allo stato originario. Successivamente, le strutture rimosse devono essere trasportate in centri specializzati, che provvedono alla loro bonifica e smaltimento. Procedure complesse, rischiose e a loro volta inquinanti.
 
Il concorso prenderà a riferimento una piattaforma tipo permettendo la conduzione di diverse direzioni di ricerca: usi culturali/turistici/di intrattenimento o in linea con funzioni di monitoraggio e ricerca sul clima e/o sugli ecosistemi marini.
 
22/01/2024 - 25/02/2024 (h 23.59 GMT)
Iscrizioni Early Bird
65 €/team*
 
26/02/2024 - 24/03/2024 (h 23.59 GMT)
Iscrizioni Standard
85 €/team*
 
25/03/2024 - 21/04/2024 (h 23.59 GMT)
Iscrizioni Late
115 €/team*
 
24/04/2024 (h 12.00 Mezzogiorno GMT)
Termine consegna elaborati
 
1° Premio
5.000 €
 
2° Premio
3.000 €
 
3° Premio
2.000 €
 
Gold Mention Manni Sipre - Manni Green Tech
“The power of steel”
1.000 €

Gold Mention Manni Sipre - Manni Green Tech
“Aesthetics that Lasts”
1.000 €

Gold Mention Isopan
“Fortelia Flat roof Solutions”
1.000 €

Gold Mention Isopan
“ADDMIRA Renovation”
1.000 €

Gold Mention ROCKWOOL
“Fire Safety”
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