01/02/2022 - Toncelli presenta la cucinaPinea firmata da Andrea Steidl, un progetto articolato in cui gli elementi si intersecano, allontanandosi dall'estetica della cucina tradizionale.
Pinea è un progetto complesso, il racconto di una storia radicata nella tradizione italiana che Andrea Steidl ha riportato alla luce attraverso una ricerca morfologica appassionata. La discontinuità degli elementi, la presenza diffusa di contenitori a giorno, l’accostamento di materiali lignei e superfici materiche consentono di costruire una cucina che esce dalla struttura modulare ed evoca le composizioni informali delle cucine destrutturate del passato.
“Pinea rappresenta la voglia di rifugiarsi nella propria casa, luogo di autentica ospitalità", racconta Andrea Steidl. "Convivialità come sinonimo di ricerca di un equilibrio che viene ritrovato grazie alla cura dei gesti e dall’attenzione ai particolari. Ricordi ed emozioni ancestrali al contatto con ingredienti e con la loro trasformazione. Le stesse emozioni che hanno creato e composto Pinea".
La riflessione progettuale parte dalle morfologie del passato per reinterpretarne le forme in veste contemporanea. A completare il tutto, un linguaggio grafico che arricchisce, tramite una serie di pattern, le facciate della cucina. Sperimentando l’uso di materiali ecocompatibili che si basano sul riutilizzo di graniglie e sabbie agglomerate e lavorate artigianalmente, si ottiene un’estetica naturale e materica.
L’isola di Pinea è progettata per riunire elementi con una funzione precisa. Il lavabo, una colonna di pietra conglomerata, emerge morbidamente dal piano di lavoro. Il mobile Clavis si inserisce nei diversi volumi dell’isola ed è sormontato dal piano di lavoro. Il pensile Marquee illumina e contiene strumenti e accessori senza modificare l’equilibrio della composizione. Gli scaffali e i mobili a giorno ricordano i mobili antichi delle dispense, rendono lo spazio più simile a una zona conviviale da condividere con gli ospiti, non solo uno spazio di servizio.
La cappa richiama il concetto del riparo colonico e introduce l’idea di una cucina/paesaggio. Gli elementi lignei si affiancano alle superfici artificiali sviluppate per Pinea: concreto, mixtia, granea, graniglie di marmo e cemento mischiate a resine compongono materiali sostenibili, resistenti, dichiaratamente tattili.
Il lavabo ritrova le forme morbide della tradizione contadina. I colori delle terre toscane scaldano i pattern contemporanei delle superfici, in equilibrio fra memoria e presente. Il tavolo a penisola in legno ripete le soluzioni costruttive dei pensili a giorno: dettagli ripresi dalla tradizione ebanistica toscana, volutamente esibiti sui montanti massicci che diventano un dettaglio che dà forma e identità. L’alternanza di chiuso/aperto crea una discontinuità voluta, che invita a interpretare la cucina come un ambiente da usare, da comporre e da vivere insieme. I pensili accolgono oggetti, libri, strumenti e ingredienti: una scenografia da costruire e reinterpretare, anche attraverso scelte sartoriali di superfici, finiture, forme diverse. I contenitori pensili compongono la cappa in metallo: un escamotage funzionale che permette di muoversi liberamente.
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