12/10/2020 – Da luogo primario dove vivere, alle vulnerabilità messe in luce della crisi globale. La città è trafitta, la città trema. Si chiamerà The City at Stake (La città è a rischio), la quarta edizione del festival Utopian Hours 2020, ideato e organizzato dall’associazione culturale Torino Stratosferica.
La rassegna internazionale dedicata al “city making”, che si terrà alla Centrale della Nuvola Lavazza di Torino, dal 23 al 25 ottobre – con ospiti in presenza e altri in modalità streaming, offrendo una soluzione sia responsabile, ma al contempo coraggiosa in questo particolare periodo storico – sarà dedicata al tema delle città, con un titolo che risulta più che mai calzante, anche alla luce della recente pandemia, e che ha l’obiettivo non solo di stimolare una riflessione, ma anche di preservare l’attitudine di immaginare, costruire, vivere e pensare gli spazi urbani.
Al centro i grandi temi della contemporaneità: dalla fuga dalle metropoli alla rinnovata attenzione per le aree interne e la campagna, dalle città sull’acqua a quelle a misura di donna, dalla mobilità del futuro alle nuove strategie di sviluppo del territorio.
«Le città sono armi mentali», precisa Luca Ballarini, fondatore dell’associazione che organizza il festival. «Utopian Hours – prosegue – è un festival che dà ampio spazio alla visione, al lavoro collettivo, alle professionalità coinvolte a tutti i livelli nel “fare città”. È un momento iper-stimolante di confronto internazionale per ragionare sul potenziale delle nostre città, su come possiamo creare valore urbano e invertire la tendenza in ciò che non funziona».
«Pensiamo a Milano e a Torino – interviene il condirettore di Utopian Hours, Giacomo Biraghi – sono centri che per la prima volta nella loro storia recente devono gestire due crisi: quella della città in genere (sotto scacco per la pandemia) e quella della fine della loro età dell’oro (Olimpiadi ed Expo). Ecco, Utopian Hours è un festival ottimista in questo momento buio».
Comunità. Campagna. Waterfront In aiuto grandi nomi della scena internazionale. Si dialogherà di comunità e innovazione con Sanne van der Burgh, direttrice di Next, la task force creata dai visionari architetti olandesi dello studio MVRDV. Focus anche sulle aree rurali ritenute il luogo dei più radicali cambiamenti del nostro vivere, e fuga dalla città. Se ne parlerà con Samir Bantal (direttore di AMO), curatore insieme a Rem Koolhaas della mostra Countryside. The Future, attualmente esposta al Guggenheim di New York, e con Karen Rosenkranz, l’etnografa autrice del libro City Quitters.
L’elemento acqua sarà centrale in questa quarta edizione della kermesse torinese. In particolare, l’attenzione è rivolta alle città galleggianti, con il progetto dello studio BIG guidato da Bjarke Ingels, Oceanix, presentato da Marc Collins Chen, e Copenhagen Islands – piattaforme flottanti, mobili, lungo il canale e nella baia studiate per creare uno spazio pubblico creativo e innovativo – raccontate dall’australiano Marshall Blecher e dal danese Magnus Maarbjerg. Un capitolo specifico è per il rapporto tra nuoto e città, con l’esposizione di Andreas Ruby, curatore di Swim City a Basilea, che porta al festival esperienze di nuoto urbano, nel mondo.
Quale ruolo quindi per il progetto? Come nascono e si animano luoghi che fanno la differenza? Sul palco di Utopian Hours salirà Ewan Anderson, managing partner dello studio di architettura 7N Architects, con base a Edimburgo e che promuove un approccio olistico alle pratiche di placemaking. Il festival delle città affronta anche il tema della casa: dai luoghi sconosciuti con Victoria Thornton, l’ideatrice del format internazionale Open House, alle esperienze di co-housing e abitare collettivo con Assemble Architects di Londra e Lacol di Barcellona, in un panel promosso insieme a Homers di Torino. E ancora Gabriella Gomez-Mont (Città del Messico e Amsterdam), Júlia Miralles de Imperial (Barcellona) insieme all’italo-danese Thomas Ermacora condivideranno la propria prospettiva urbana moderati da Greg Lindsay, direttore di New Cities, realtà canadese impegnata proprio sul futuro delle città.
Un’anticipazione dei contenuti del festival si terrà mercoledì 13 ottobre, alle ore 18.00, alla Fondazione Riccardo Catella di Milano.
Il programma completo del festival alla pagina https://torinostratosferica.it/programma
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