08/04/2020 - Da Bologna alla Francia, YAC realizza un sogno: progettare una casa sull’albero nel bosco di un castello della Loira.
Un progetto di turismo lento e sostenibile nato da una comunità di crowdfunding per riscoprire l’autenticità dei luoghi e della natura quando torneremo a viaggiare.
La casa sull’albero è il sogno più vivo dell’infanzia; qualche fortunato l’ha posseduta, tutti gli altri l’hanno immaginata, progettata, desiderata. Oggi più che mai pensare a un rifugio sicuro, un posto solo per sé dove nulla di male può accadere, è una fantasia che anche un adulto può concedersi. In questo momento di paura e incertezza, YAC lancia una sfida che apre lo sguardo all’inventiva e getta il futuro oltre l’ostacolo: Tree House Module è il concorso che invita progettisti e architetti a disegnare e realizzare il proprio concetto di casa sull’albero.
Non in un luogo qualsiasi, bensì nel cuore della Francia rurale e della Loira, all’interno dei parchi in cui sorgono castelli di proprietà di Dartagnans, fra le più note e attive realtà di crowdfunding europee per la tutela del patrimonio storico, artistico e culturale francese.
I progettisti dovranno definire due modelli di tree house che possano collocarsi presso le diverse proprietà di Dartagnans: Mothe Chandeniers, archetipo del castello romantico, tra le più spettacolari rovine di Francia, una crisalide neogotica abitata da alberi e rampicanti, una scultura di pinnacoli, bifore e contrafforti fioriti, galleggiante su un placido specchio d’acqua; Ebaupinay, un maniero isolato nella campagna dal solenne e austero rigore cavalleresco, rifugio fortificato della famiglia De Vendel costruito nel 1458 su concessione di Re Carlo VII; Vibrac, nelle terre del cognac, con le sue macerie coperte di muschio e attraversate da robusti rampicanti, in un bosco di ruscelli, fiumi, ponti in pietra e strade sterrate.
I lavori inviati saranno valutati da una giuria internazionale composta, tra gli altri, da Patrick Lüth, direttore della sede austriaca di Snohetta, uno degli studi di architettura e design più quotati in Europa; Giulio Rigoni dello studio BIG - Bjarke Ingels Group con sede a New York; Espen Surnevik, titolare dell’omonimo studio noto per i progetti profondamente legati alla tradizione architettonica norvegese; Peter Pichler, fondatore insieme alla moglie di uno studio milanese che approfondisce la connessione tra architettura, cultura e storia di un determinato luogo e da Matthew Johnson, dello studio newyorkese Diller Scofidio + Renfro, attivo in numerosi campi dell’architettura.
Il vincitore si aggiudicherà un premio di 8mila euro e vedrà realizzato il proprio progetto; il montepremi complessivo è di 15mila euro, distribuiti tra i primi tre classificati e le menzioni d’onore.
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