17/05/2019 - In occasione del Salone del Mobile, My Home Collection ha presentato le nuove collezioni a firma Giulio Iacchetti, Alessandro Stabile e Federica Biasi. Il brand guarda al futuro, con proposte ancora più fresche e dinamiche, frutto di uno studio sulla decorazione d'interni di una giovane e 'informale' casa contemporanea o di una moderna hotellerie.
Giulio Iacchetti, nuovo direttore creativo del brand, firma il comodino Arcom e il tavolo Aronte. Arcom si distingue per l’utilizzo di elementi geometrici semplici, assemblati con grande abilità e maestria, come ‘una micro architettura che reinterpreta con ironia le tradizionali forme del comodino’. Il focus del nuovo tavolo Aronte è invece impostato sulla progettazione articolata della struttura a croce, base dell’arredo. Realizzata in ferro, la struttura presenta alle estremità un disegno a forcella che permette il montaggio delle gambe fissate da viti che assolvono sia funzione tecnica che dettaglio estetico.
Vinnie, Riquadra e Cot sono le collezioni che Alessandro Stabile firma per My Home Collection. Il nuovo tavolino Vinnie è liberamente ispirato alla musica. Le sue linee riproducono non solo le forme del fusto di una batteria ma ne prendono in prestito la stessa tecnica di lavorazione, utilizzando un multistrato continuo cilindrico senza alcuna interruzione. Riquadra è la famiglia di sedute che esplora nuove e inedite configurazioni attraverso l'assemblaggio di forme geometriche, idea ereditata anche dalla collezione di tavolini Cot.
La nuova seduta Cloe, disegnata da Federica Biasi, è un elogio al minimalismo formale e a un design leggero e sinuoso. Il concept di Cloe nasce, infatti, dalla composizione e dalla delicatezza del ‘mondo’ floreale, dalla sua estetica e sostanza.
Oku è invece il nuovo tavolo monogamba ispirato alla poetica e alla solida filosofia orientale. Un oggetto che parla la lingua di terre lontane, quella del Sol Levante, in cui la parola Oku si traduce con ‘quercia’ per esprimere la forza e la solidità dell’albero secolare e dell’antica cultura giapponese. Appare subito comprensibile la scelta di questo nome, trovarsi di fronte a Oku significa ‘interagire’ con un oggetto dalle proporzioni generose e dal design rassicurante.
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