15/10/2015 - E' giunto alla sua sesta edizione il noto Outdoor Festival che, quest'anno, inaspettatamente, approda nel quartiere Flaminio rivoluzionando gli spazi di un edificio abbandonato, quello dell’ex caserma di via Guido Reni, polo culturale attivo per la cittadinanza. Un’area di 30.000 mq è animata da 17 artisti visivi, 16 musicisti ed eventi collaterali.
"Una montagna di giornali, mobili, cianfrusaglie, strani macchinari e pneumatici - racconta la curatrice del festival Antonella Di Lullo - E ancora calendari, floppy disc, oliere e vecchi computer; e poi poggiata a terra e tutta impolverata una musicassetta di Whitney Houston, giovanissima e irriconoscibile. Tra tutte le cose che si imposero alla mia vista durante il primo sopralluogo nella Caserma Guido Reni, in questi spazi abbandonati e implosi come dopo l’arrivo di un uragano e circondati da una natura che lentamente aveva riconquistato lo spazio sottrattole dall’uomo, quella di cui mantengo un più vivido ricordo è curiosamente proprio quella cassetta. (...) Quella cassetta dimenticata rappresentava un oggetto che mi riportava indietro negli anni ma che allo stesso tempo, in quel preciso istante, incarnava le attese del futuro, il lavoro da compiere presso la caserma nei mesi a venire".
Antonella spiega la scelta del titolo di questa edizione: "Here, now. vuole porre al centro della riflessione il tempo e lo spazio come dimensioni ultime sulle quali si struttura la nostra esperienza.
Qui e ora, un luogo e un tempo stabilito. Un momento unico, non replicabile, che racchiude in sé i diversi piani temporali: il passato della caserma, il presente della creazione artistica e la futura rigenerazione dello spazio; e un luogo che non è un semplice contenitore ma vero e proprio contenuto".
L'ex Caserma Guido Reni sorge nel 1915 come Reale Fabbrica di Armi, per essere ampliata nel 1916 con l’aggiunta di spazi adibiti per la Caserma di Servizio alla Reale Fabbirca d’Armi. Grazie al festival la location è riattivata fino al 31 ottobre, prima della sua definitiva rigenerazione affidata allo studio di urbanistica e architettura milanese di Paola Viganò.
Un programma intensissimo quello dell'Outdoor Festival, tra installazioni, talk, cinema, gastronomia, musica: dalle installazioni del greco Alexandros Vasmoulakis, alle opere politico-poetiche di Filippo Minelli; dal mix di graffiti, scultura e video di 2501, all’astrattismo eclettico di 108, dai labirinti bidimensionali del norvegese Martin Whatson, alle ricerche dello street artist Lucamaleonte incentrate sulla memoria.
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