23/10/2013 _ E' stato completato recentemente il complesso di housing Neue Hamburger Terrassen ad Amburgo firmato da LAN (Local Architecture Network) e promosso da IBA Hamburg.
Lo studio francese nel 2008 vinse il concorso internazionale per l'affidamento dell'incarico. Nel 2009 è stato creato un Baugruppen (gruppi di sviluppo costituiti da privati cittadini che costruiscono le proprie residenze in maniera partecipata) costituito da circa 30 residenze suddivise in 4 blocchi.
I modelli abitativi si sviluppano a forma di U, che rappresenta la soluzione ottimale per mantenere l'intimità dei blocchi residenziali e migliorare il collegamento con il parco situato a est.
“Questa esperienza è stata molto faticosa ma allo stesso modo coinvolgente perché ci ha permesso di entrare in contatto con le esigenze dei veri utilizzatori del nostro progetto e di dare forma alle loro aspettative” spiega Umberto Napolitano fondatore, insieme a Benoît Jallon, dello studio.
L'edificio si compone di una struttura a guscio in blocchi di cemento rivestiti da listelli di legno. I pannelli di rivestimento prefabbricati combinano la struttura in legno di abete con gli elementi tessili di protezione dalla radiazione solare, gli infissi in PVC e i serramenti.
In occasione della presentazione di questo ultimo progetto la redazione di Archiportale ha colto l'occasione per porre alcune domande all'architetto Napolitano.
Da cosa è scaturita la scelta di trasferirsi in Francia e di stabilire lì la propria attività?
Mi sono trasferito in Francia per motivi personali una ventina di anni fa.
Ho fatto i miei studi a Parigi alla Villette School of Architecture, lavorando parallelamente in diversi studi. Avendo già iniziato un percorso professionale in quel periodo, mi e’ sembrato logico continuarlo.
Cosa dovrebbe imparare, nell'ambito architettonico, l'Italia dalla Francia?
Non ho mai avuto esperienze in Italia, a parte qualche conferenza o mostra a cui abbiamo preso parte. Ho un idea del contesto italiano molto vaga costruita su ritagli di giornali e informazioni non verificate.
Ho comunque l’impressione che sia un momento difficile per l’architettura italiana e penso che all’origine di questa condizione non ci sia un contesto disciplinare o professionale, ma la situazione di un paese la cui cultura e politica e’ stata per troppo tempo controllata da figure inquietanti, media manipolati e poteri occulti.
Ci daresti qualche anticipazione su progetti futuri o attualmente in corso di realizzazione?
Molti progetti a carattere prevalentemente residenziale e pubblico sono entrati in fase di realizzazione e prevediamo di portare a termine buona parte di questi cantieri durante il prossimo anno.
Alla fine dell’anno dovremmo inaugurare l’edificio per uffici che si inserisce nel masterplan disegnato da OMA per la città di Lille.
Per quanto riguarda il futuro dello studio, in questo momento stiamo lavorando al progetto di trasformazione per il Grand Palais a Paris: siamo stati selezionati a partecipare al concorso, incrociate le dita con noi.
Inoltre, per celebrare i dieci anni di attività dello studio, stiamo lavorando alla pubblicazione di un libro (TRACES), in collaborazione con la casa editrice spagnola ACTAR.
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