17/01/2013 - I sotterranei delle Terme di Caracalla aprono per la prima volta al pubblico con una mostra permanente di circa 45 inediti reperti in marmo restaurati per l’occasione.
Si tratta di un’importante iniziativa promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ideata da Marina Piranomonte, direttore delle Terme di Caracalla, con il progetto scientifico di Gunhild Jenewein. L’apertura dei sotterranei rappresenta una tappa fondamentale di un progetto di valorizzazione, avviato nel 1999, con lo scopo di ampliare il percorso di visita del sito.
Nel corso degli anni, a partire dal 2000, sono state restaurate diverse parti del complesso termale, dagli antichi spogliatoi, alle palestre, alle esedre, al frigidarium e alla natatio. Trabeazioni architettoniche, capitelli, sculture e mosaici sono stati sistemati in 7 isole espositive disposte lungo il percorso.
L’allestimento dei reperti, curato da Fabio Fornasari, poggia su pedane dalle finiture di colore verde-azzurro che alludono al tema dell’acqua e a quello che era l’ambiente originario delle terme. Per l’apertura ai visitatori, che si è tenuta a fine dicembre scorso, le volte delle gallerie sono state oggetto di interventi di impermeabilizzazione, mentre il progetto dell’illuminazione degli ambienti è stato pensato per valorizzare il colore dei marmi pregiati esposti.
La parte più sconosciuta è costituita dai sotterranei di servizio, dove erano collocati i forni per riscaldare le acque, i depositi di legname, e dove era organizzato l’intero impianto idrico del complesso. Dei rimanenti tre livelli sotterranei, la cui altezza in alcuni punti misura ben 37 metri, sono aperte per il momento due gallerie dei 2 chilometri complessivi.
Le gallerie più grandi, quelle dell’impianto di riscaldamento, correvano sotto quasi tutta l'estensione dell’edificio: erano illuminate da lucernai, e le loro dimensioni consentivano il transito di carri trainati da cavalli per il trasporto della legna.
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