30/11/2011 – Sorge a Akkarvikodden, in un’area di sosta lungo una delle Tourist Routes norvegesi, una piccola architettura in cor-ten, vetro e cemento che ospita servizi igienici per i viaggiatori. Si tratta della Roadside Toilet Facility, realizzata nel 2009 su progetto dello studio Manthey Kula.
Situate oltre il parallelo del circolo polare artico, le Isole di Lofoten sono collegate fra loro da una delle National Tourist Routes, al momento 6 ma destinate a diventare 12 entro il 2016; intervento che consentirà di collegare i punti di maggiore interesse storico e culturale dell'intera nazione, permettendo di percorrerne gli incredibili scenari naturali.
A servizio di questa avventura sono state previste delle aree di sosta, progettate con l'idea di offrire rifugio e conforto, con un mix tipicamente nordico di pragmatismo e misura, attenzione al paesaggio e un pizzico di poesia.
La Roadside Toilet Facility, parte dell’intervento, è collegata all'esistente area di ristoro progettata dallo studio di landscape design Inge Dahlmann/Landskapsfabrikken di Oslo.
Il progetto prevedeva di rimpiazzare una precedente struttura ancorandosi alle fondazioni e agli impianti esistenti, ed offrendo riparo dalle estreme condizioni ambientali, prima fra tutte i forti venti provenienti dall'oceano Atlantico.
Il disegno di questo piccolo manufatto ha due anime: la prima è dura e ruvida, con linee decise che si inseriscono nel profilo delle montagne ed un aspetto massiccio, ben aggrappato al terreno.
La seconda è più eterea, e si propone di mettere in comunicazione l'interno con l'esterno, utilizzando un gioco di riflessi e di assonanze.
La pianta è semplice, rettangolare, tripartita da due setti in calcestruzzo che ospitano gli impianti e a cui sono assicurati i sanitari sospesi in acciaio inox. Gli accessi sono due, indipendenti: due porte di lamiera zincate su uno dei due lati maggiori.
Un pesante solido rivestito in lamiera arrugginita Cor-Ten, quasi il ready-made di un rudere navale, si poggia su un basamento rialzato in cemento armato. Il profilo è caratterizzato da due spioventi asimmetrici, che sui lati si uniscono in una linea di impluvio decentrata, e sui fronti si aprono verso l’alto con due lastre di vetro temperato che illuminano l'interno salvaguardando al contempo la privacy.
Le pareti, semplici e lisce all'esterno, sono nervate all'interno da elementi metallici, che sembrano disegnare delle rigide costellazioni, protetti da lastre di vetro temperato nelle zone di possibile contatto. Sfugge a questa logica un'unica lastra di vetro nella stanza più piccola, montata sulla copertura inclinata per riflettere l'orizzonte attraverso la vetrata di fronte.
Il sevizio è assicurato solo durante la stagione estiva. Di qui la scelta di non isolare le pareti, che contribuisce ad intensificare il “sapore navale” che l’utilizzo predominate del ferro conferisce alla struttura.
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