13/09/2010 - Il friulano Enrico Peressutti (1908-1976) è stato, con il gruppo BBPR, fondato nel 1932 insieme a Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso ed Ernesto N. Rogers, figura di spicco dell’architettura italiana del Novecento con progetti che spaziano dall’edilizia all’urbanistica, passando per il design e la fotografia.
Peressutti, come gli altri soci di BBPR, non si limitò all’architettura. In accordo con lo spirito sperimentale dei tempi, esplorò con passione e risultati stupefacenti altre forme espressive, tra cui la fotografia. Non a caso l’idea iniziale della mostra arriva da un dialogo tra Italo Zannier, decano della fotografia in Italia che sarà allo Iuav per inaugurare l’esposizione insieme alla figlia di Peressutti, Marina, e la curatrice della mostra Serena Maffioletti, docente Iuav.
L’università Iuav di Venezia ospita, infatti, una mostra unica che racconta, attraverso 88 scatti realizzati da Peressutti negli anni ’50, la Puglia dei trulli e di un universo rurale, quell’architettura spontanea, architettura mediterranea che diventa riferimento antropologico primario.
La mostra, promossa dall’Università Iuav di Venezia e dal Politecnico di Bari – dove in seguito si trasferirà e sarà accompagnata da un convegno -, è corredata da un volume edito dal Poligrafo.
Dei 300 scatti del reportage, Peressutti opta per una selezione di 88 immagini raccolte in due album presentati a un convegno dell’Industrial Designer’s Institute nel periodo in cui l’architetto insegna alla School of Architecture di Princeton. Da lì, Peressutti invia alcuni «scatti pugliesi» a Le Corbusier che ne parla in termini entusiastici: ([…] le vostre magnifiche fotografie. Sono del più grande interesse, sono architettura, sono arte. La pagina che gira oggi permette precisamente di prendere contatto con il passato più essenziale – anche la preistoria, cioè con l’essere umano per eccellenza. Tutto ciò è molto incoraggiante. Di più, ciò che colpisce è che la mano dell’uomo appariva in tutto ciò, nei profili, sulle superfici d’intonaco. Scala umana, paesaggi, natura ed esaltazione dei materiali più fondamentali. Sono molto fiero di queste fotografie e La ringrazio sinceramente»). In mostra non mancherà il carteggio intessuto di riflessioni e franco apprezzamento fra Le Corbusier e Peressutti.
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