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Rivalta di Torino sceglie 5+1AA per il castello Orsini
Un progetto per il restauro e la rifunzionalizzazione dell'edificio medievale
Autore: rossella calabrese
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18/01/2010 - 18/01/2010 - Si è concluso con la vittoria della cordata composta dallo studio genovese 5+1AA Alfonso Femia Gianluca Peluffo, assieme agli arch. Massimo Venegoni e Luisella Italia, AI studio, Nicola Restauri e Geoengineering il concorso a inviti bandito dal Comune di Rivalta di Torino per il restauro e la rifunzionalizzazione del castello degli Orsini.
 
Il team, la cui proposta ha superato quelle degli altri 8 concorrenti in gara, firmerà quindi l’intervento da 8.900.000 di euro progettando uno spazio espositivo da 600 mq, una biblioteca-ludoteca da 1850 mq, funzioni universitarie (185 mq), una foresteria (685 mq), un ristorante (340 mq) e oltre 14mila metri quadri di parchi verdi. Costo della progettazione, 658.342 euro.
 
“La strategia progettuale punta alla conservazione del patrimonio storico presente cercando di valorizzare lo stesso attraverso l'eliminazione delle superfettazioni avvenute negli anni. Conservazione, flessibilità, nuovo, spazio pubblico, percorso sono le parole chiave poste alla base della filosofia del progetto.
 
Il progetto che prevede la realizzazione di un sistema distributivo nuovo che va a svilupparsi in posizione baricentrica rispetto all'edificio in modo tale da ripulire lo stesso dai sistemi verticali attualmente troppo articolati e allo stesso tempo divenire la spina dorsale di un layout funzionale capace di organizzare in maniera chiara le varie parti del complesso senza creare spazi persi e/o servitù di passaggio. La totale conservazione dei prospetti esterni sui quali non si prevede alcun intervento al fine di mantenere l’immagine storicizzata dell’oggetto e il suo valore identitario per il luogo.

Gli interventi di consolidamento strutturale seguono i criteri di minimo intervento mantenendo inalterato l’aspetto estetico degli orizzontamenti, reversibilità poiché gli inserimenti in acciaio saranno eventualmente smontabili, flessibilità funzionale per gli ambienti soprastanti. Le opere volte al risanamento dall’umidità sfruttano il principio della ventilazione con la realizzazione di un’intercapedine perimetrale tecnico-strutturale di ridotte dimensioni e vespai dove non siano presenti i vani interrati.

Gli interventi di carattere impiantistico si integrano con le opere strutturali riducendo al minimo le tracce in muratura. Infatti vengono sfruttati gli spazi di riempimento laterale delle volte a botte o i sottofondi dei pavimenti per inserire canaline, serpentine e canali di aerazione”, si legge nella relazione di progetto fornita dallo studio genovese.

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