15/01/2010 – Lo scorso 11 gennaio la SACi GAllery di Firenze (Palazzo dei Cartelloni) ha inaugurato la mostra “Alessandro Mendini – Proust Histoire (1976 – 2010)”, evento collaterale di Pitti Uomo.
L’iniziativa, in corso fino al prossimo 20 gennaio, rappresenta il primo evento del ciclo espositivo dedicato all’universo del design, ideato dall’architetto Laura Villani per la galleria fiorentina. Peculiarità dell’intera iniziativa è quella di presentare un solo oggetto artistico per esposizione,“esplorandone” implicazioni stilistiche e teoriche nella storia del design. La mostra in corso ha infatti come protagonista assoluta la famosissima Poltrona Proust progettata da Alessandro Mendini nel 1978.
“La storia della Poltrona Proust ha inizio nel 1976, quando Alessandro Mendini insieme a Francesco Binfaré del centro studi Cassina pensò di realizzare per Cassina un “tessuto di Proust” andando a visitare i luoghi di Marcel Proust per trarre stimoli in proposito. L’idea era di arrivare all’immagine di una superficie, e successivamente alla forma di un oggetto, partendo per via letteraria. Questo progetto non ebbe seguito, ma l’idea rimase interessante: leggere e indagare il mondo visivo e oggettuale di Proust, pensando poi di realizzare una poltrona, una “poltrona di Proust”.
Così, come altre volte aveva immaginato una “sedia di Giotto” o un “tavolo di Cezanne”, per Proust Mendini si riferiva da un lato alle sue descrizioni di luogo e di tempo, al suo infinito gioco sulla memoria, dall’altro all’ambiente pittorico dell’impressionismo, del divisionismo e del puntinismo.
Allo scopo trovò un valido ready made in una poltrona di forma settecentesca, e alcuni particolari di quadri di Signac, rappresentanti dei prati, combinati assieme come una texture che invade tutta la poltrona, nelle parti in stoffa e su quelle in legno, disfacendone la forma in una specie di nebulosa. Oltre all’idea di ottenere un pezzo di design partendo da un input improprio al normale iter progettuale, Mendini voleva anche fare un oggetto culturalmente valido partendo da un falso, perché il redesign in questione è compiuto su una poltrona kitsch, tuttora prodotta in serie 'finto antica'", spiegano gli organizzatori dell’evento.
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