11/03/2009 – Sarà il team londinese di Drdh Architects a progettare la nuova Biblioteca e l’Auditorium Kulturhus della città di Bodø (Norvegia).
Lo studio ha meritato il primo posto nell’apposito concorso internazionale a inviti lanciato nel 2008 dall’amministrazione locale, superando altri cinque studi di architettura quali CF Moller, Medplan, General Architecture, Langdon Reis Zahn e Lundgaard & Tranberg.
Con la realizzazione del complessoi, Bodø, capitale della regione norvegese del Nordland, porta a termine il processo di ricostruzione del centro urbano, devastato dai bombardamenti nemici durante la seconda guerra mondiale, dando vita a un nuovo polo culturale in prossimità del porto marittimo.
Nella proposta vincitrice la struttura consta di due edifici, rispettivamente destinati ad ospitare biblioteca e auditorium. Il primo corpo occupa una superficie pari a 5.500 mq, il secondo un’area ampia 7.350 mq. Seppur dotate di caratteri distinti, le due architetture stabiliscono relazioni reciproche, oltre che col contesto urbano e portuale.
Le geometrie di ciascun corpo sono pensate in risposta alle variazioni nella grana della maglia urbana. La facciata principale del Kulturhus è ricurva, in conformità all’andamento del fronte urbano; quella della biblioteca, in posizione antistante al waterfront, segue la conformazione della banchina portuale.
Al cuore di entrambi i volumi sorgono delle aree pubbliche. Al centro del Kulturhus è collocata la sala concerti principale (ve ne sono tre in tutto l’edificio), dotata di 1000 posti a sedere. Un’enorme facciata in vetro trasparente con vista sul porto funge da quinta in occasione di performances ed eventi. Perno del volume della biblioteca è invece una corte esterna, situata al piano superiore, in corrispondenza di uno spazio sottostante, dedicato alle rappresentazioni teatrali. A rallegrare gli interni dei due edifici dal buio del lungo inverno norvegese, le decise tonalità cromatiche delle pareti, mutuate dall’architettura vernacolare locale.
Visto dal porto, il complesso appare alla maniera di un unico corpo, simile per forma ai rilievi montuosi circostanti, inserito in un intorno urbano ritmato dalla presenza di edifici multipiano e torri. A tal proposito, ha commentato David Howarth, direttore di Drdh: “Abbiamo effettuato più di cinquanta simulazioni di inserimento nel contesto per ottenere equilibrio tra il tessuto urbano ed il costruendo complesso. Per noi era essenziale che le strutture fossero ‘a misura’ dell’ambiente circostante e che potessero mediare tra antico e nuovo, avendo comunque il carattere monumentale tipico di un edificio pubblico”.
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