16/11/2008 – Saranno premiati domani gli 11 progetti vincitori della V edizione di "Architetture Rivelate", competizione a cadenza annuale promossa dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti e Pianificatori PPC della Provincia di Torino (OAT).
Fine ultimo del Premio, segnalare pubblicamente, attraverso l’affissione di apposite targhe, i fabbricati che hanno brillato per qualità di progetto e realizzazione tra Torino e provincia, comportando “una migliore qualità dell'ambiente costruito”, incentivando, “attraverso l'osservazione e il confronto, la capacità critica di chi, pur non essendo un addetto ai lavori, fruisce quotidianamente dell'architettura e impara così a riconoscerla”.
Due le sezioni del concorso. La prima, dedicata agli edifici oggetto di restauro e di riqualificazione, ha premiato cinque progetti. Il lavoro di Giovanni Fassiano e Cesare Roluti, con la consulenza artistica di Mariano Boggia, per la “Fondazione Mario Merz – Centro Culturale e Museale” a Torino è stato lodato dalla giuria del Premio, in quanto “esempio di interessante riqualificazione urbana. Recupero attento e ponderato che testimonia la capacità di porsi in posizione di ascolto del costruito e di profondo rispetto delle qualità intrinseche dell’oggetto di intervento”.
Il progetto “Da Autofficina a Studio Professionale” (Settimo Torinese), firmato da Andrea Morino e Massimo Martinelli, ha convinto la commissione giudicatrice, che ha asserito: “Uno studio professionale che attraverso gli spazi costruiti si fa emblema e logo architettonico. I volumi interni giocano e vengono valorizzati dalla luce che filtra dai tagli sulle pareti e dalle vetrate che svelano la corte interna. Un’attenta ricerca su materiali e finiture qualificano ulteriormente l’intervento”.
Sono stati Sergio Manzone e Marina Gariboldi a disegnare i “Nuovi Uffici Comunali Divisione Lavoro”, in quel di Torino, premiati dai giurati poiché “l’esemplare riqualificazione, sia degli spazi interni che delle facciate, ha saputo cogliere e valorizzare gli elementi più significativi all’interno di un vasto e multiforme patrimonio industriale”.
Vincitori, “per l’alta qualità architettonica” del fabbricato ancheStudioAta, LSB Architetti Associati, Manuel Ramello e Mauro Paris, ideatori del progetto di "Restauro dei Ruderi del Castello Abbaziale di Sant’Ambrogio” a Torino, che ha visto l’inserimento di una struttura ricettiva a basso costo e la riscoperta dell’originario accesso alla Sacra di San Michele.
Premiato nella medesima categoria anche il lavoro “Un Ufficio che fa bene all’Ambiente in San Salvario” di Isabelle Toussaint, Iolanda Romano e Matteo Robiglio. Si tratta di un intervento edilizio a piccola scala, con destinazione a studio professionale, in quel di Torino, premiato poiché “mediante la ricerca accurata dei dettagli tecnico-ambientali ed architettonici riqualifica l’interno di un isolato fortemente degradato in San Salvario”.
Sei i vincitori della categoria “Edifici di nuova progettazione”, costruiti a partire dal 1900. Ne riportiamo di seguito i nomi assieme alle motivazioni ufficiali stabilite dalla giuria del Concorso nel premiare ciascuno di essi.
- "Palazzo Leonardo", Torino, progetto di Alessandro Amirante e Enrico Fop. “L’edificio con il suo volume monolitico, tutto rivolto verso l’interno, si pone come punto di riferimento urbano nell’ambito di un contesto privo di forti elementi di identificazione. Interessante il trattamento dei prospetti la cui cortina compatta viene scompaginata con l’inserimento di elementi di voluta dissonanza creati sia dal ritmo sia dall’uso in senso cromatico delle logge”.
- "Villa Unifamiliare", Torino, progetto di Alfredo Balmativola. “L’edificio si caratterizza per il gioco dei volumi contrapposti, che dialogano sia nelle forme che nei materiali, giungendo a soluzioni interessanti sotto il profilo compositivo”.
- "Casa-Studio Mastroianni", Torino, progetto di Enzo Venturelli. “L’edificio realizzato negli anni ‘50, che pure al suo apparire suscitò molto interesse ma anche dure critiche, rappresenta un tentativo di innestare sulla base razionalista elementi di dinamismo volumetrico e plastico in sintonia con la committenza”.
- "Hotel Santo Stefano", Torino, progetto di Roberto Gabetti, Aimaro Oreglia d’Isola e Franco Fusari. “L’alternanza di materiali di facciata e l’esecuzione del blocco angolare a torre in muratura a vista costituiscono un forte elemento architettonico che si inserisce con autorevolezza nel contesto dell’area delle Torri Palatine”.
- "Casa Turigliatto", Pratiglione (To), progetto di Sergio Ivano Pomero. “Il tema della villa unifamiliare è risolto in chiave razionalista, con un’attenta alternanza fra volumi aggettanti e aperture studiate in funzione del rapporto interno-esterno”.
- "Edificio Residenziale", Orbassano (To), progetto di Giuseppe Servetti e Mirella Giacotto. “l tema del condominio è risolto con particolare attenzione agli spazi relazionali, sia dal punto di vista distributivo che di scelta dei materiali. La linearità dei prospetti è arricchita dall’uso di esili elementi lignei che conferiscono al complesso una riconoscibilità inusuale”.
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