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La Dolce Vita

Concorso per la Rivitalizzazione di Piazza Liria a Durazzo
Selezionati cinque studi di progettazione
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06/11/2008 - 36 progetti, provenienti oltre che dall’Italia da Giappone, Mexico, Texas, Gran Bretagna, Germania, Austria, Portogallo, Spagna. Per non parlare dei gruppi, che spesso propongono presenze variegate, come Canada, ancora Giappone e Brasile, anche all’interno di team composti prevalentemente da architetti italiani e albanesi.
 
Una partecipazione senza dubbio importante per essere il primo Concorso Internazionalebandito, con la collaborazione di INARCH, da una città, Durazzo fino a pochi anni fa considerata nelle cronache nazionali e internazionali solo perché base di partenza di un flusso migratorio clandestino che per i primi anni 90 ha interessato in particolare le coste italiane. Durazzo, e l’Albania, sono molto cambiate da quegli anni e di questo hanno cominciato ad accorgersene i tanti architetti che hanno partecipato al Concorso per la Rivitalizzazione di Piazza Liria, la piazza principale della città – seconda città del paese, porto e terminale fondamentale del costruendo Corridoio Paneuropeo VIII, destinato a collegare i Balcani Meridionali e il Mar Nero al Sud d’Italia; parte di una estesa conurbazione metropolitana che ormai collega in un tutt’uno la città Porta dei Balcani con la capitale, Tirana.
 
Come ricorda Vangjush Dako, attuale sindaco della città, nella sua introduzione al Concorso, “L’idea di raccogliere e selezionare le migliori proposte progettuali per dare avvio alla rivitalizzazione della piazza principale della mia città era nata proprio per dare conferma e maggior corpo ad un’attività di attenzione alla città storica e all’area centrale della città, iniziata con la formazione e l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Integrato della Città Vecchia di Durazzo, dopo molti anni di disordine urbanistico e di assenza di iniziativa amministrativa sui temi del recupero e della qualità urbana”.

Che molti architetti stranieri abbiano creduto a tale scommessa, collaborando a rafforzare un’azione “avviata dalle più recenti Amministrazioni Comunali
, grazie anche alla cooperazione di numerosi organismi internazionali (Unione Europea, World Bank, Cooperazione Italiana allo Sviluppo, MAE), e all’attività di supporto e di ricerca scientifica in campo archeologico e urbanistico offerta da  alcune Università Italiane (già da alcuni anni l’Università di Parma, l’Università di Bologna, e più recentemente l’Università di Chieti e Pescara)” è dunque un buon segnale di risposta per la città adriatica e i suoi coraggiosi amministratori, ma anche un segno di novità per l’apertura in Albania di una discussione – fatta anche di opere e di progetti – sul destino delle città storiche e il ruolo che lo spazio pubblico e le attrezzature collettive (funzioni molto trascurate dallo sviluppo urbano più recente di queste città) possono ancora svolgere nei delicati equilibri fisici e nelle nuove economie urbane delle sue città.

L’Albania non è peraltro nuova all’esperienza dei Concorsi di Architettura, anche di livello internazionale. Ma finora era stata Tirana a realizzare i primi esperimenti, mettendo a gare opere architettoniche come il recupero della sede nazionale della Banca d’Albania, in piazza Skanderbeg, opera prestigiosa di un architetto italiano del primo Novecento, Vittorio Ballio Morpurgo, alcuni importanti interventi di edilizia direzionale nel centro della città, per finire al Concorso per la qualificazione della piazza principale della città capitale, segnata da una discreta partecipazione internazionale.
 
L’esperienza del Concorso Internazionale per la rivitalizzazione di piazza Liria a Durazzo si segnala tuttavia per alcuni elementi peculiari di novità, rispetto alle esperienze citate. La prima è che tale concorso nasce dopo la contrastata approvazione di un Piano Urbanistico che per primo ha posto condizioni di tutela e occasioni di valorizzazione culturale all’area di maggior valore archeologico e storico della città. Un Piano, occorre ripeterlo, divenuto legge – a differenza dei tanti sempre annunciati Piani per la città capitale, mai diventati operativi – e redatto anche grazie alla cooperazione di alcune università italiane. Il progetto di concorso si trova dunque a dare condizioni operative ad un complesso di norme e di conoscenze che il Piano ha definito nel corso della sua formazione, anche sulla base di studi e di analisi del luogo realizzate da programmi e soggetti di cooperazione internazionali.
 
Il secondo elemento di novità è dato dall’uso del web e delle nuove tecnologie che hanno agevolato lo svolgimento a distanza di un tema progettuale complesso e articolato – il bando chiedeva in maniera esplicita ai concorrenti la soluzione di problemi legati all’uso dello spazio pubblico, alla mobilità, alle funzioni collettive della Piazza, ma anche la trattazione dei temi legati alle vaste e diffuse presenze archeologiche, ai rapporti di paesaggio e urbani del luogo – attraverso lo strumento di un sito web plurilingue (albanese, inglese, italiano), destinato probabilmente a diventare a breve un vero e proprio museo urbano virtuale della città, in attesa che proprio all’interno della Piazza trovi sede quello reale, così come richiesto dal Bando di Concorso.
 
In tal senso, l’attività di un Concorso di Architettura, oltre a costituire il modo migliore per selezionare proposte progettuali, lasciando anche aperta la porta di una importante esperienza per giovani progettisti, si conferma anche come una formidabile occasione di indagine e di conoscenza urbana, sia nell’atto della sua formazione (stesura del bando, costruzione del documento di inquadramento scientifico del progetto) sia nella raccolta di un repertorio di proposte che rappresentano spesso un ulteriore aggiunta di conoscenze del luogo (progettare è conoscere). Il terzo, non nuovo alle esperienze dei Concorsi internazionali di Architettura, ma innovativo rispetto alle recenti attività albanesi in materia, riguarda il ricorso a pratiche di partecipazione degli abitanti della città e in particolare dei quartieri prossimi alla piazza alla costruzione delle proposte progettuali di seconda fase.
 
La prima fase, conclusasi con la proclamazione dei cinque progetti finalisti da parte della Giuria internazionale (tra gli altri: Luca Zevi, Italia; Alain Coussaran, Francia; Rocco Maragna, Canada) lascia infatti aperta la definizione e lo sviluppo dei cinque progetti che si contenderanno il risultato finale (incarico del progetto esecutivo, per un importo presunto dei lavori di 5 milioni di euro) anche ad attività che prevedono il coinvolgimento diretto degli utenti finali dell’opera.
 
Prima tappa di questa seconda fase, e di questo specifico programma di attività partecipative, l’iniziativa di lunedì 27 ottobre, dal titolo: “Durres Meeting: 5 progetti per Piazza Liria”, nel corso della quale, assieme alla proclamazione pubblica dei risultati della prima fase del concorso, e all’inaugurazione della mostra grafica delle proposte iniziali (Durazzo, Palazzo della Cultura e spazi all’aperto in piazza Liria), i cinque gruppi selezionati (tre italiani, uno portoghese, uno anglo albanese), sono stati chiamati ad illustrare ai cittadini, direttamente in piazza, le loro idee e proposte, all’interno di un pubblico dibattito vivace e partecipato. 
 
Sono state organizzate inoltre la visita alla città e alla Piazza oggetto del concorso (sopralluoghi guidati a cura dell’Ufficio Speciale Progetti Città Vecchia di Durazzo); una riunione di lavoro tra i gruppi partecipanti alla seconda fase del concorso e la commissione tecnico scientifica del concorso, l’Inaugurazione della Video proiezione permanente all’aperto dei progetti per la nuova Piazza Liria e della Web Cam che renderà accessibile dalla rete la visione della vita quotidiana in tempo reale della piazza, l’apertura dell’Info point sul Cantiere ILIRIA che seguirà d’ora in poi lo svolgimento dei lavori, anche come spazio informativo permanente e istallazione ludico didattica per la partecipazione dei cittadini alla progettazione di seconda fase.
 
Ultimo aspetto degno di nota tutti i partecipanti al concorso avranno accesso a tutti i materiali raccolti nella prima fase (elaborati progettuali, relazioni e studi preparatori), nell’ipotesi di condividere la stessa base di partenza, pur nel rispetto della paternità intellettuale delle idee progettuali
Insomma, per dirla ancora con le parole di Vangjush Dako, “La riprogettazione della Piazza Centrale della città – piazza Liria – cuore da sempre della città, spazio di rappresentazione e simbolico, principale luogo pubblico e della vita collettiva, costituisce una eccezionale occasione per consolidare un processo avviato e destinato a dare vigore e qualità all’intero organismo urbano e metropolitano. E’ anche attraverso questa attività che la Città di Durazzo vuole comunicare la sua nuova immagine di città in movimento, attiva e innovatrice, e assieme a ciò attenta ai valori del passato, della sua storia e delle sue memorie, orientata alla sostenibilità e alla qualità complessiva del suo sviluppo. E’ rispetto a tutto ciò che la città si è rimessa in moto, e intende mantenersi attiva e vitale. Perchè, come dice un recente motto che abbiamo scelto per caratterizzare la nostra attività, “Durazzo non si ferma mai!!”
 
ESTRATTO VERBALE GIURIA INTERNAZIONALE

Al termine delle proprie attività di valutazione, la Giuria ha selezionato le seguenti cinque proposte, identificate in base al motto di progetto, accompagnandole da un giudizio complessivo e da alcune indicazioni per lo sviluppo del progetto.

Progetto Linea d'ombra
Questo progetto propone un approccio soft dell’intervento. L'unità dell’intervento e l'elemento porticato coperto sul lato est sono stati valutati come un approccio positivo. L'organizzazione della circolazione veicolare non è tuttavia del tutto evidente, e pertanto abbisogna di una migliore definizione. Per la prossima fase si consiglia di prendere in considerazione la definizione di una migliore connessione tra i siti archeologici e la piazza.

Progetto Suoli Sensibili
L'interpretazione dello spazio pubblico è interessante nella proposta avanzata di sensitive connections con il resto della città, in particolare sul lato est. Una maggiore attenzione dovrebbe essere data nella risoluzione della circolazione dei veicoli e dei pedoni.

Progetto con Sheshi temporaneo
La proposta è basata su un interessante ed armonioso equilibrio tra le forme geometriche e naturali. Lo schema ha bisogno di migliorare la definizione dei sistemi di circolazione pedonale proposti. L'estensione della collina sulla piazza nella forma di un estesa area a parco è una soluzione positiva. La strada veicolare immediatamente a Sud dell’area archeologica del Forum Bizantino non può essere continua, e merita di essere ridefinita in sede di progetto successivo.
 
Progetto Sundial
Il regime prevede l'organizzazione della piazza sulla base di una lettura e di una razionalizzazione assiale della città in rapporto al suo territorio, ed identifica un nuovo focus urbano. Il progetto ha aspetti positivi per quanto riguarda la connessione proposta tra i diversi siti archeologici. Un miglioramento e una speciale considerazione è necessaria per articolare la classificazione e resti archeologici alla base dei dintorni dell’elemento verticale.

 
Progetto Folding
Il progetto ha aspetti positivi per quanto riguarda la connessione tra i siti archeologici. E’ anche di interesse la disposizione di sensibili collegamenti con il resto della città. Una buona considerazione deve essere data all’area archeologica posta a Nord-Et, per una più netta definizione tra i traffici veicolari e pedonali. Inoltre, lo schema proposta ha bisogno di un approccio più unificato.

 
Dopo la selezione, la giuria ha provveduto all’identificazione degli autori dei progetti selezionati, che sono, nell’ordine:

Linea d'Ombra:
Team Leader:Arch.Ivan de Sousa, Arch.Ines Antunes,
(Portogallo).
 
Sensibili suoli:
Team Leader:Arch.Laura Mascino, Arch.Barbara Agnoletto ,
Arch.Gulia Lobba, Arch.Anna Paola Pola ,
(Italia)

Project Sundial:
Team Leader: Arch.Lorenzo Pignatti Morano, Arch.Federica Ottone , Arch.Marco Vodotto, 
Planner - Roberto Mascarucci , Arch.Eric Haldenby , Landscape Arch.Sashimine Masui, collaborators C.Cellucci, S.Gruosso , P.Liguori etc,
(Italia, Canada, Giappone)
 
Con (Sheshi) temporanea:
Team Leader-Arch.Christian Coop , Arch Thoma Papa,
Complete Design Team: Stuart Walker , Andrew Wells
(Albania, Gran Bretagna)
 
Folding:
Team Leader- Arch.Michele Cro
Design Team Landscape Dr.Agr Alain Ennio Ascarelli , Archeollogy Maria Helena Marchetti , Planning Arch.Alberto Cro
(Italia)
 

Fonte: Ufficio stampa Alam per comunicare, Milano
 
 

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