Brera

CARRERA

Luppiter


SPECIALE MILANO DESIGN WEEK
SPECIALE MAISON&OBJET
SPECIALE LONDON DESIGN FESTIVAL
SPECIALE IMM COLOGNE
INTERVISTE - DESIGN TALKS

Interna

La Repubblica di Corea alla Biennale di Venezia
Critical Topic: Pajubookcity as Culturescape
Autore: rossella calabrese
segnala ad un amico | versione stampabile
Dimensione testo  
©Darrel Ronald id=
20/10/2008 – É una “città dei saperi” quella raccontata nel padiglione della Repubblica Coreana alla 11ª Biennale di Architettura di Venezia, dal 14 settembre al 24 novembre 2008, con la mostra “Critical Topic: Pajubookcity as Culturescape”.
 
Come indica il titolo stesso dell’esposizione, protagonista indiscussa è Pajubookcity, agglomerato industriale al cui interno hanno sede 130 case editrici, 57 tra stamperie e rilegatorie, 160 abitazioni  ed un centro di distribuzione ampio 51,300 metri quadrati. Si tratta di una vera e propria “città dei libri”, collocata su un’area pari a 1.600.000 metri quadri, a 30 chilometri da Seoul e a 10 chilometri dalla ex “zona strategica”, adesso demilitarizzata.
 
La mostra esplora passato, presente e futuro dell’“agglomerato industriale che sta tentando di diventare una città”, “obiettivo ambizioso - sostiene il curatore della mostra Choi Moongyu - per una zona collocata al confine, geografico e simbolico, tra Corea del Nord e del Sud, segnata da una bellezza piena di tensione ” ed immersa in uno scenario naturale di grande impatto. La tesi al cuore della mostra è che Pajubookcity possa esser definita a pieno titolo uno “paesaggio culturale” dove natura, cultura, mercato ed architettura si sommano.
 
Il piano per la realizzazione della “Città dei libri”, attualmente segnata da un processo di crescente urbanizzazione, risale agli anni Ottanta ed ha visto il completamento della sua prima fase nel 2007.
Se, ad oggi, in Corea del Sud i fenomeni di urbanizzazione sono stati per lo più regolati governo centrale, secondo un politica edilizia propensa alla realizzazione di grandi conglomerati, Pajubookcity costituisce un’eccezione in quanto fondata da una cooperativa di circa duecento editori medio-piccoli.

Anche il piano di sviluppo della città è assai interessante poiché in esso è possibile rintracciare due differenti approcci all’urbanistica e all’architettura. Uno è quello tracciato da un piano regolatore piuttosto tradizionale,  in base al quale sono stati pensati uso del territorio, strade, lotti di terra ed infrastrutture; l’altro è invece segnato da una sistema architettonico di controllo della progettazione improntato alla realizzazione di “spazi vuoti ma specifici”.
 
La mostra racconta come la pianificazione della struttura abbia visto esigenze e desideri dei committenti fondersi gradualmente a quelli dei progettisti, generando un insolito spirito “comunitario”, dove gli uni e gli altri hanno rispettivamente acconsentito alla “limitazione dei diritti di proprietà e di creatività individuale”. Altro tratto saliente dell’esposizione, l’attestazione che tutta la fase di realizzazione di Pajubook è stata oggetto di costante attenzione da parte del discorso mediatico coreano. Insomma, per dirla con le parole dei curatori, si tratta di “una città popolata dai media e che attira i media”.
 
Il padiglione coreano è diviso in tre sezioni, rispettivamente intitolate “The Place”, “The Books”, “The Voices”. Nella prima sala un’installazione video, composta da 21 schermi collegati assieme, racconta la complessa storia di Pajubookcity, la natura spettacolare che la attornia e quali fattori ambientali e paesaggistici definiscano il luogo.
 
La zona “The Books” invece ospita una collezione di 1000 libri, e cinque schermi su ciascuno dei quali sono proiettate le interviste alle cinque “menti” di  Pajubookcity, ovverosia: Yi Ki-ung, fondatore della cooperative e presidente della “Bookcity Culture Foundation”, Florian Beigel in qualità di architetto pianificatore del progetto, Kim Young Joon, coordinatore del piano, Hong Ji Woong, presidente di “Open Books” e committente del progetto, e Park Ki Tae, direttore del KDA Group ed architetto del paesaggio. 

Infine, nella terza sala, intitolata “The Voices”, un’installazione video riproduce, servendosi di 20 schermi LCD sincronizzati, spezzoni di interviste al popolo di Pajubookcity: architetti, editori, stampatori, manager e residenti dicono la loro sulla storia e sul futuro della città del sapere.

  Scheda evento:
Mostra:
14/09-24/11 VENEZIA
Critical Topic: Pajubookcity as Culturescape



©archiportale.com


©archiportale.com


©archiportale.com

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

ULTIME NEWS SU BIENNALE 2008
15.12.2021
PETREX CNT® di Brugg, tubazione di sicurezza per il trasporto di carburanti
28.10.2008
I Paesi Nordici alla 11ª Biennale di Venezia
24.10.2008
L’Olanda alla 11ª Biennale di Venezia
le altre news

©archiportale.com
©archiportale.com
©archiportale.com
  Scheda evento:
14/09-24/11 VENEZIA
Critical Topic: Pajubookcity as Culturescape

 NEWS CONCORSI
+03.05.2024
Un Centro di Maternità in un’area rurale dell’Africa sub sahariana
+02.05.2024
I Premi Architetto/a Italiano/a e Giovane Talento dell'Architettura italiana 2024
+30.04.2024
Open call per il curatore del Padiglione Italia 2025
+29.04.2024
Lugano: ‘Starry Night Experience’ in cima al Monte Brè
+24.04.2024
Al via il concorso Photomaarc Edizione 2024
tutte le news concorsi +

Interna
Condizioni generali | Informativa PrivacyCookie  | Note Legali | Contatti/Assistenza | Lavora con noi | Pubblicit� |  Rss feed
� 2001-2024 Edilportale.com Spa, P.IVA 05611580720 n�iscrizione ROC 21492 - Tutti i diritti riservati
Iscritta presso il Tribunale di Bari, Num.R.G. 1864/2020 � Riproduzione riservata