10/06/2008 - È stato inaugurato il mese scorso a
Bergamo, nei giardini di Radici Group, il “
Greentainer” dello studio
Exposure Architects guidato dalla israeliana
Dorits Mizrahi e dall’italiano
Oliviero Godi. Si tratta della riutilizzazione di un container navale dismesso da cinque anni, e pertanto destinato alla rottamazione, che i progettisti hanno trasformato in una lounge area riservata al relax dei dipendenti dell’azienda.
Il progetto rappresenta uno studio approfondito sulle problematiche relative al migliore utilizzo delle risorse disponibili, alla progettazione di strutture eco-sostenibili, alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso un sistema intelligente di climatizzazione degli edifici.
“Benché vi sia un’ampia casistica di riutilizzo dei containers – spiegano dallo studio Exposure Architects –dalle abitazioni temporanee agli uffici di cantiere, alla trasformazione in strutture permanenti, noi abbiamo voluto interpretare il progetto cercando di mantenere alcune delle caratteristiche intrinseche del container, e quindi mobilità, standardizzazione del trasporto, autosufficienza dove possibile e flessibilità di utilizzo. È quindi un vascello, un contenitore nel vero senso della parola, adatto a molteplici usi e destinazioni, da piccola mensa aziendale a lounge bar in una fiera, da sala d’esposizione di mostre itineranti a saletta riunioni, posizionato in un parco o in un cortile, in uno spazio aperto o al chiuso”.
Il Greentainer si presenta come una struttura completamente vetrata, aperta verso il contesto che lo circonda, integrandosi con esso, dando la sensazione a chi vi entra di essere in realtà ancora all’aperto, in una situazione d’estrema simbiosi con l’ambiente circostante.
Il pavimento, coperto d’erba sintetica, richiama il verde dei prati, mentre la colorazione micacea della struttura la rende quasi invisibile. L’impatto ambientale dunque è ridottissimo e ne permette l’introduzione anche in quei siti con forti limitazioni architettoniche.
Un impianto fotovoltaico fornisce l’energia necessaria a far funzionare la climatizzazione estiva ed invernale, le luci e gli eventuali accessori, rendendo il Greentainer completamente autosufficiente dal punto di vista energetico.
Il sistema a pannelli fotovoltaici garantisce una produzione reale di 2 kw nei periodi migliori, (2,5 teorici) che alimentano una serie di batterie da 500ampere/ora, dando al Greentainer un’autonomia di circa 2 giorni in caso di mal tempo.
I pannelli sono inoltre posizionati in modo da diventare alette parasole sui lati del greentainer.
Il sistema di condizionamento e riscaldamento, con pompa di calore, permette bassissimi consumi e qualora collegato al sistema fotovoltaico riesce a funzionare alcune ore prendendo corrente dalle batterie, sufficiente per mantenere una buona temperatura durante il periodo d’utilizzo del Greentainer.
Le vernici esterne, a componente ceramico, sono in grado di ridurre drasticamente l’assorbimento di calore dell’involucro, mentre le vetrate con vetrocamera a bassa trasmissività e riempite di gas Argon mantengono un isolamento elevato nonostante le grandi superfici trasparenti.
“Un computer con software di nostra progettazione gestisce sia la parte di produzione che quella del consumo d’energia, garantendo il massimo risparmio energetico. Le luci sono a leds e gli elettrodomestici (per esempio il frigorifero) sono in classe A o A+.
Nel caso dell’installazione nei giardini di RadiciGroup l’apertura della porta d’entrata è gestita dal computer che garantisce l’accesso in una certa fascia oraria all’interno degli orari di lavoro e controlla il riscaldamento e il raffrescamento affinché negli orari d’apertura la temperatura all’interno sia ottimale”.