10/03/2008 - Il concorso, bandito dal M.O.M.A. - Museum of Modern Art e dal P.S.1 Contemporary Art Center invita gli architetti emergenti a proporre un progetto di un allestimento per il cortile del P.S.1. L'obiettivo è quello di identificare e offrire uno sbocco per far emergere i giovani talenti in architettura. Sin dal principio, P.S.1. ha riunito, anno dopo anno, il meglio dal punto di visto del divertimento estivo, arte, musica e sperimentazione architettonica.
Il concorso di quest’anno è stato vinto dai giovani newyorkesi di WORK Architecture Company con il progetto “Public Farm 1” .
Le strutture estive, oltre a mostrare le proprie innovazioni, hanno sempre offerto l'ombra necessaria e un numero di posti a sedere adeguati, hanno sempre soddisfatto l’esigenza di acqua e organizzato spazialmente il cortile del P.S.1. creando varie zone di incontro. Ogni intervento si è sempre sviluppato sul tema della celebre 'Spiaggia Urbana’.
Per tutto il XX secolo, la spiaggia ha rappresentato la concretizzazione dei sogni popolari di divertimento ed emancipazione. Dal primo giorno di ferie pagate – che ha portato all’invasione delle spiagge da parte dei costumi da bagno a righe bianche e blu – al famoso spot pubblicitario del maggio ’68 'Sous les Paves la Plage', arrivare in spiaggia è sempre stato sinonimo della riconquista di un paradiso perduto.
“Quest’estate 2008, esattamente 40 anni dopo il ’68, è il momento di una nuova rivoluzione. Un rivoluzione che sia simbolo di emancipazione, conoscenza, potere e divertimento per la città odierna. Dimenticando la Spiaggia Urbana, il nostro progetto diviene il 'Fattoria Urbana' - una trama magica di delizie rurali inserite all'interno della griglia urbana che entra in risonanza con le preoccupazioni delle nostre generazioni e le speranze per un migliore e diverso futuro.
Nella nostra era post-industriale dell’informazione, del cambiamento e dell’espressione individuale, gli sviluppi più eccitanti e promettenti non sono più quelli legati alla produzione in serie ma agli interventi locali. Così come le città hanno provato la loro definitiva superiorità sui propri equivalenti suburbani - in tutto dalla qualità della vita all’impatto ambientale - dovrebbero diventare il nostro nuovo laboratorio di sperimentazione per vivere una vita migliore con noi stessi e con gli altri.
Avendo indirizzato gli ultimi utopistici progetti architettonici verso la Città, che esamina il proprio potenziale, rappresenta le proprie promesse di emancipazione e cattura i propri piaceri, la Public Farm 1 (PF1) è un manifesto architettonico e urbano per impegnarsi nel giocare e reinventare le nostre città, il nostro mondo e altro ancora”.
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