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Roma: l’ex Serra Piacentini luogo aperto alla città
Una teca vetrata emblema della rinascita del Palazzo delle Esposizioni
Autore: roberta dragone
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23/10/2007 - Roma trasforma l’ex Serra Piacentini in un luogo di incontro aperto alla città. Emblema dell’intervento di ristrutturazione del Palazzo delle Esposizioni a Roma, recentemente inaugurato dopo quattro anni di lavori, la nuova luminosa e trasparente area porta la firma di Paolo Desideri dello studio romano Abdr, autore anche del progetto esecutivo per l’ampliamento degli spazi espositivi del Palaexpo.

La grande teca ricostruita al primo piano dell’edificio piacentiniano di via Nazionale sostituisce la struttura demolita nel 1931 perchè esposta ad eccessivi sbalzi di temperatura.
Non più solo museo, la serra ricostruita da Desideri, ospitando anche un bar ed un ristorante, è oggi un luogo di incontro aperto alla città.

La Serra si presenta come intersezione compositiva di una serie di volumetrie elementari differenziate per matericità e progressiva leggerezza: il volume principale del grande parallelepipedo vetrato, la volta metallica estradossata, i due raccordi volumetrici sul lato via Piacenza, il “dado” ligneo delle cucine, slittato rispetto alla scatola vetrata.

La volumetria principale è un grande parallelepipedo realizzato, nelle partizioni verticali, con lastre di vetro strutturale stratificato temperato bassoemissivo e da un retrostante sistema di tende mobili ad eleva tenuta e capacità riflettente.

Il parallelepipedo vetrato è sormontato dal volume superiore della volta. Si tratta di un volume aereo esterno costituito da arconi metallici che si ancorano alla muratura del palazzo, aperto e ventilato su tutti i lati.
Lungo il lato nord-ovest (affaccio su via Piacenza), e lungo il lato sud-ovest (affaccio su via Milano) il parallelepipedo vetrato è intersecato inferiormente da due volumetrie separate che si presentano con una superficie continua e piana. Tra le due volumetrie, rivestite con pannelli di travertino tagliato in falda, si apre la terrazza pubblica che si affaccia su via Piacenza.
Lungo il lato nord-est, il parallelepipedo vetrato è intersecato dalla volumetria delle cucine e servizi. Si tratta del “dado” ligneo, un volume parallelepipedo rivestito in legno mineralizzato del tipo Prodema. In copertura di questo “dado” ligneo si viene a creare un sistema di due terrazze.
La prima, interna al parallelepipedo vetrato, è accessibile per mezzo di una scala predisposta per ospitare anche il sistema “servoscala”. La seconda terrazza, esterna al parallelepipedo vetrato, è accessibile dalla terrazza interna, ed è ricollegata, tramite nuovo solaio, alla copertura del volume in travertino prospiciente via Piacenza.

“Dal punto di vista architettonico – spiegano dallo studio Abdr - i linguaggi adottati sono improntati ad una complessiva semplificazione, nell’obiettivo di ridurre ogni diretto confronto con le forme ed i linguaggi storicisti del Palazzo; il progetto è finalizzato al rispetto della compiutezza delle volumetrie e delle partiture decorative del Palazzo, attraverso le tecniche della sottrazione e del minimalismo complessivo”.

“All’esterno, la soluzione di successione dei materiali tra il basamento murario, i volumi tecnici rivestiti in travertino, la serra vetrata e l’aerea soluzione di copertura determinano dal basso verso l’alto un effetto di misurata e progressiva smaterializzazione del volume della nuova Ex-serra Piacentini.
A ciò, in forza della completa linearità e semplicità volumetrica della soluzione proposta, nonché della sottigliezza delle soluzioni strutturali adottate per la sospensione dei vetri, si aggiunge l’effetto sorprendente di inversione luminosa e simbolica tra il funzionamento diurno e notturno. Un grande volume vetrato di giorno, mentre nella condizione serale, il prisma smaterializzato e luminescente della serra diventa una “lanterna urbana” sorprendente, che amplifica le funzioni espositive e le possibilità comunicative del Palazzo, integrandole nell’inedito fronte urbano di via Piacenza”.

Il progetto è parte del più ampio intervento di ampliamento degli spazi espositivi del Palaexpo, frutto del lavoro di Firouz Galdo, con la direzione artistica di Michele De Lucchi che ha inoltre curato i progetti di illuminazione, segnaletica ed arredi. L’architetto Paolo Rocchi si è invece occupato del consolidamento statico dell’edificio, che oggi può contare su 12mila metri quadrati di nuovi spazi articolati su tre livelli. Alla maxioperazione hanno inoltre partecipato Maurizio Pascucci con il progetto della sala Cinema e di Auditorium, Daniele Durante_studiobv36 e Architetto Adele Savino per l’Atelier ed il Forum, Luca Braguglia per la caffetteria, ed infine Gabriele Pierluisi che, insieme a Firouz Galdo, ha messo a punto il progetto della libreria.

  Scheda progetto: Ricostruzione dell'ex serra Piacentini del palazzo dell’Esposizione
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Ricostruzione dell'ex serra Piacentini del palazzo dell’Esposizione

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