12/12/2006 – I giovani romani dello studio 5NOVE_architettura hanno ricevuto una menzione d’onore al concorso International Architectural design Competition for The Hong Kong Design Institute, che ha visto, invece, come vincitore lo studio francese Coldéfy & Associés Architectes Urbanistes.
Della Giuria faceva parte, come architetto di fama internazionale, Richard Meier.
«Il progetto elaborato da 5NOVE_architettura per il Design Institute di Hong Kong nasce da una riflessione sul concetto di “giardino cinese”. Dall’analisi dell’urbanizzazione del territorio di Hong Kong, infatti, scaturisce la posizione critica nei confronti dei processi di costruzione della città asiatica contemporanea. In un’area caratterizzata da grandi altezze e densità elevatissime, il progetto si pone come alternativa possibile, come modo differente di intendere lo spazio urbano. Il campus, quindi, diviene vero e proprio giardino: luogo pubblico generatore di socialità. Gli elementi propri del Giardino Cinese si tramutano in architettura generando in tal modo un luogo di decompressione.
Gli elementi generatori di questo sistema concettuale (le pietre, la terra, l’acqua e il cielo) trovano una traduzione fisica nella sistemazione complessiva dell’area, attraverso la creazione di corrispondenze tra la loro immagine evocativa e il loro ruolo specifico nell’organizzazione architettonica e funzionale del progetto.
Da un punto di vista compositivo, il progetto determina un sistema a corte, lungo il perimetro del quale sono collocate “le pietre”: elementi verticali che accolgono le differenti funzioni complementari a quelle del Teaching Complex. Tali volumi, tuttavia, non definiscono un perimetro chiuso e inaccessibile: come le pietre erose dalla lenta azione dell’acqua e degli agenti naturali, si aprono, dissolvendo il perimetro della corte e creando una serie di visuali e di accessi in corrispondenza dei punti strategici dell’area.
Il Teaching Complex si trova all’interno di due volumi ortogonali sospesi al di sopra degli elementi perimetrali: la loro disposizione simula l’abbraccio tra la “terra” e il “cielo” attraverso la mediazione e la forza delle “pietre”. Tali volumi che si trovano a quote differenti creano un fronte luminoso verso la strada e una inquadratura verso il parco.
La disposizione volumetrica del sistema asseconda e accentua le esigenze funzionali del progetto, generando tre ambiti riconoscibili e complementari. Le attività aperte al pubblico sono disposte lungo i principali fronti stradali in modo da garantire e facilitare l’accessibilità e l’interazione con il contesto. L’area del Teaching Complex è separata dal resto accentuando la propria autonomia funzionale ed evocativa. All’interno, si genera uno spazio intimo e permeabile che accoglie il giardino e si proietta visivamente verso il parco.
La riconoscibilità degli elementi del progetto è garantita anche dall’uso combinato di colori, materiali e tecnologie differenti. Gli elementi verticali (le pietre) sono rivestiti da pannelli di rame ossidato ancorati alla parete perimetrale. La disposizione dei pannelli in facciata prevede l’alternanza di elementi pieni ed elementi forati in modo variabile. I volumi del Teaching Complex, invece, sono completamente vetrati e rivestiti da una doppia pelle in canne di bamboo che, creando una schermatura dai raggi solari, conferiscono un aspetto vibrante alla composizione delle facciate».
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