06/11/2006 – Gli architetti italiani Baires Raffaelli, Elio Ravà e Michela De Licio dello studio BrrEM, si sono aggiudicati il secondo premio del concorso internazionale di progettazione Central Glass Competition dal tema «Conversion of Existing Architecture for Living in the City».
La Giuria del concorso, bandito dalla Central Glass Co. Ltd, era composta da grandi nomi quali Toyo Ito e Kengo Kuma.
Il gruppo italiano, unico team europeo presente in gara, ha presentato un progetto in cui gli edifici esistenti sono stati “scavati”, «salvandone il “guscio”, ottenendo così uno spazio “vuoto” considerato “centro urbano” in cui alloggi e servizi siano in grado di generare un flusso urbano che conduca la città all’interno dell'edificio (la vita pubblica nella vita privata).
L’intervento sull’esterno è ottenuto da un rivestimento con tre pelli: l'esistente, denominata “della memoria”, completamente in vetro, una seconda, chiamata “funzionale”, posizionata internamente e fatta di elementi di collegamento, protezione e oscuramento. La terza pelle, definita “di comunicazione”, è esterna ed è fatta di serigrafie fatte sul vetro esistente.
I pilotis esistenti e i tetti-giardino sono, invece, preservati come la parte importante dell’originale aspetto urbano dell'edificio.
L’idea dello spazio urbano è, inoltre, enfatizzata dall’introduzione di elementi archetipici degli spazi aperti urbani di Roma, come larghe terrazze panoramiche ricche di suggestione, come quella del Pincio, Gianicolo, Trinità dei Monti e Aventino. Elementi che possono essere al contempo di aggregazione, scambio, pausa, incontro e rappresentanza».
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