16/10/2006 - A sorpresa per aggiudicarsi l'acquisto della Punta della Dogana (all'imbocco del bacino di san Marco) sono due "cordate, una italiana ed un'un'altra straniera, ma ambedue veneziane".
Alla chiusura del bando lanciato da Ca' Farsetti, infatti, hanno risposto da un lato il neo-presidente di Palazzo Grassi, François Pinault, grande collezionista d’arte, dall'altro la Fondazione Peggy Guggenheim e la società Munus, del finanziere Alberto Rigotti, appoggiati dalla Regione Veneto.
Nel punteggio per l'assegnazione conterà molto l'architetto cui verrà affidato il restauro della Punta della Dogana: Pinault si è affidato a Tadao Ando, Guggenheim a Zaha Hadid.
Il Comune di Venezia chiede che Punta della Dogana diventi un polo mondiale di arte contemporanea e cerca un soggetto che disponga delle collezioni da esporre nonché della possibilità di restauro e gestione del futuro museo.
A sfidarsi, dunque, in questa gara sono Zaha Hadid e Tadao Ando, due grandi dell’architettura internazionale, antitetici per concezione e approccio alle problematiche.
Tadao Ando è già autore, a Venezia, di un recentissimo intervento di recupero di Palazzo Grassi molto apprezzato dalla Sovrintendenza.
La commissione giudicatrice renderà noto entro l’autunno il nominativo del vincitore.
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